FOREIGN OFFICE - "Quel Giorno d'Estate"
Il titolo originale "
Amanda", insieme alla scena finale durante un torneo di Wimbledon, rappresentano al meglio l’intenzione del regista
Mikhael Hers di voler dipingere a toni delicati l’universo di una bambina di sette anni di fronte ad un grave lutto: niente sarà più come prima quando tua mamma muore.
Parigi alle prese con gli attentati terroristici, una città svuotata, preoccupata, dove nonostante tutto i turisti continuano tranquilli la loro vacanza, ignorando la drammaticità del terribile squilibrio che un attentato inevitabilmente crea. L’obiettivo è incentrare la storia non tanto sull’evento terrorismo, quanto sulla necessaria ripresa della vita normale.
Il forte impatto sui cittadini e le loro città ferite non può passare inosservato: morti, feriti, lutti, famiglie distrutte, gravi patologie psichiche. Amanda ha sette anni e rimane orfana a causa di uno di questi attentati, questa è la tragedia nella tragedia. Scelta dal regista per la sua espressione da adulta, nella sua prima esperienza di recitazione,
Isaure Mutier mostra la sua particolare maturità di fronte ad un lutto così grande, espressiva e moderata sia nel pianto che nella tristezza, apre uno squarcio tra le nubi, semplicemente per mezzo del suo coinvolgente sorriso, lasciando aperta la porta all’idea di un mondo futuro ricco di speranza. In realtà il protagonista è suo zio David (Vincent Lacoste) ventiquattrenne fratello della povera Sandrine (Ophelia Kolb) che nonostante la sua giovane età e gli svariati impegni di lavoro, decide di prendersi cura della nipote, adottandola e diventandone il tutore.
Parigi viene descritta nella sua quotidianità, non sotto l’aspetto turistico, ma sotto quello tipico e multiculturale, una Parigi di tutti i giorni insomma, con la telecamera mischiata tra la folla, proprio per rendere al massimo la sua normalità. La storia del rapporto di zio e nipotina, cresce giorno dopo giorno, la scuola, i giochi, le visite alla zia paterna che lo aiuta nel cercare di ritrovare la normalità dopo la tragedia, piano piano la quotidianità comincia a riprendere la sua naturalezza, in una straordinaria evoluzione tra lacrime e risate, tra passeggiate in bici e pranzetti, tra tristi ricordi lancinanti e la necessità di dover tirare avanti nonostante il dolore.
Mikhael Hers pare voglia raccontarci un dramma reale e profondo come quello del terrorismo, parlandone apertamente ma senza mai identificarlo con un evento preciso, né proponendo immagini troppo realistiche, scegliendo di mostrarci un attentato generico in un parco generico, ma senza mai vedere esplosioni né sentire spari o altro.
Anche una storia d’amore stenta a decollare in queste condizioni precarie, Lena (Stacy Martin), vittima anche lei dell’attentato, non riesce a riprendersi dal trauma, non sa se riuscirà ad amare così presto. Un futuro prossimo dietro l’angolo, promette però qualche novità, un rapporto perduto lascerà forse il posto ad un rapporto ritrovato, Alison (Grata Scacchi) mamma di David e Sandrine farà il suo timido ingresso nelle loro vite, perduta una mamma si trova forse una nonna.
Prodotto da Nord-Ouest Film, Arte France Cinéma Canal + e Centre National du Cinéma uscirà nelle sale italiane il 30 maggio
10/05/2019, 18:13
Silvia Amadio