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MAURIZIO MATTIOLI - "Non si ruba a casa dei Ladri"


Un lungo viaggio insieme ai Vanzina e ai loro film. Ora è un autista di limousine nei guai che si presta a realizzare una truffa ai danni di un politico


MAURIZIO MATTIOLI -
Maurizio Mattioli, Giorgio nel film di Carlo Vanzina (foto Pietro Coccia)
Un nuovo film con i fratelli Vanzina, qual è il segreto della vostra intesa sul set?

"Quando Carlo ed Enrico mi chiamano per un film è perché mi conoscono molto bene, ormai sono come dei sarti esperti che hanno tutte le misure già pronte e io non mi preoccupo mai di niente, vado sul sicuro. Forse possiamo discutere ogni tanto sull'ipotesi di spingere o meno con l'accento e il dialetto romanesco, o su un'intenzione che loro chiedono di sottolineare ma sono tutti piccoli dettagli del momento che si risolvono al volo. La struttura portante del personaggio è sempre quella, da tempi immemorabili".

Chi è il personaggio che interpreti in "Non si Ruba in casa dei Ladri"?

"Si chiama Giorgio, è un poveraccio che vendeva macchine di lusso in un autosalone e a un certo punto si ritrova vittima di un fallimento e si adatta a fare l'autista di limousine per gli stranieri fino a quando non ritrova il suo amico Antonio, interpretato da Vincenzo Salemme, che gli propone di spalleggiarlo in una truffa che ha escogitato insieme a sua moglie".

Di che genere di film si tratta?

"È una classica commedia con un piccolo giallo al suo interno per i meccanismi della truffa da portare a termine. Direi un giallo-rosa... simile a quelli con Audrey Hepburn, tipo Sciarada o Come rubare un milione di dollari e vivere felici.

E in Italia a che tipo di commedia può assomigliare?

"È un film divertente e allegro ma capace di denunciare un tipo di comportamento di certi politici. Al di là dello schierarsi ideologicamente da una parte o dall'altra. Nella rappresentazione della nostra realtà quotidiana c'è dentro tutto, sono cose che potrebbero succedere, racconta persone con le loro problematiche e ognuno si porta dietro la sua disperazione e il suo bisogno di rivincita".

Un rapporto saldo con regista e autore che proseguirà a lungo?

"Io, Carlo ed Enrico li faccio ridere. Sono due grandi signori nella vita e due profondi conoscitori del loro mestiere, con loro ho girato alcuni dei miei film migliori come "Il pranzo della Domenica" ma collaboriamo sin dalla fine degli anni 80. Tra noi ci sono sempre stati un rapporto sano e importante e una bella complicità. Quando ci rivediamo è come se ci fossimo lasciati il giorno prima".

28/10/2016, 17:44

Natalia Giunti