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DOVE SI VA DA QUI - Iniziate le fasi di pre-produzione


Il cortometraggio diretto da Antonello Schioppa affronta il drammatico fenomeno del femminicidio e della violenza sui bambini all’interno delle mura domestiche e indaga il concetto di famiglia.


DOVE SI VA DA QUI -  Iniziate le fasi di pre-produzione
Oki Doki Film, società di produzione cinematografica, annuncia ufficialmente il lavoro di pre-produzione avviato per il cortometraggio Dove si va da qui, per la regia di Antonello Schioppa, che affronta il drammatico fenomeno del femminicidio e della violenza sui bambini all’interno delle mura domestiche e indaga come il concetto di famiglia, solitamente nucleo di unione di crescita e di formazione, si tramuta in spazio di dolore e fallimento.

"Dove si va da qui" è la storia di un uomo che, dopo aver ucciso la moglie per motivi che non ci sono svelati, combatte con quel che rimane della propria coscienza: che fare del figlio di sette anni che bussa alla porta del suo studio, dove il cadavere della donna giace ai suoi piedi? Lasciare che il bambino scopra l’orrendo delitto compiuto dal padre e ne viva le atroci conseguenze, o trascorrere insieme le ultime ore felici prima di una soluzione estrema?

Il lavoro di pre-produzione del progetto si articola in diverse fasi: la scelta degli attori, la realizzazione del teaser, la strutturazione della campagna di comunicazione e la presentazione della domanda di contributo al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.
Dopo alcuni mesi di casting, il regista ha individuato i protagonisti del cortometraggio: Peppino Mazzotta e Riccardo Peta. Il primo è stato scelto per la capacità di interpretare con personalità ed esperienza il ruolo del padre assassino, un uomo dalla faccia comune piena di sfumature e contraddizioni.

Peppino Mazzotta è noto al grande pubblico per il ruolo dell’ispettore Fazio nella serie tv Il Commissario Montalbano (RAI Uno) e per essere uno dei protagonisti di Anime Nere di Francesco Munzi, film rivelazione del 2014. Il coprotagonista del corto, Riccardo Peta, nonostante abbia solo 8 anni, ha dimostrato grande professionalità e attitudine nel calarsi in una situazione emotiva capace di restituire la fragilità del personaggio. Dopo varie esperienze in pubblicità (tra cui Mulino Bianco con Antonio Banderas), Riccardo si misura per la prima volta con un ruolo cinematografico e drammatico.

Lo scorso novembre, nella periferia milanese, è stato realizzato il teaser di "Dove si va da qui". Il teaser è stato pensato come un ipotetico frammento del futuro cortometraggio, con l’obiettivo di presentare gli attori principali e di calare lo spettatore all’interno dello stile dell’opera, in un’atmosfera sospesa e carica di attesa, che concorre a creare un’aspettativa nei confronti della narrazione stessa. Il teaser alimenta un’ambiguità di fondo nello spettatore, che si chiederà “mi trovo di fronte ad un personaggio positivo o negativo?”. Questa dicotomia è un passaggio chiave che caratterizza il ritratto dell’umanità presentata nel film, contraddittoria e stratificata. Lo spettatore non avrà un giudizio chiaro ed inequivocabile, perché quello che gli si chiede non è di giudicare le azioni e i personaggi, ma di prendere atto della complessità e delle varietà delle emozioni umane.
In questi mesi è stata strutturata anche la campagna di comunicazione secondo diversi canali. La promozione cartacea è costituta dalla locandina e dalle fotografie di scena e di backstage del teaser. È stata inoltre curata la comunicazione via web, con la pagina Facebook/ dovesivadaquishortfilm e il profilo Twitter/DoveSiVaDaQui, entrambi aggiornati sia con informazioni sul cast, sulla troupe e sulla produzione, sia con notizie e fatti di cronaca esemplificativi del film.

Oki Doki Film sta creando una rete di collaborazione con le associazioni che svolgono attività di aiuto, di ascolto e di sensibilizzazione su tutte le forme di violenza, in particolare quelle che si sviluppano all’interno delle mura domestiche. L’obiettivo è che "Dove si va da qui" possa sviluppare una riflessione, senza avere la pretesa di spiegare il fenomeno: lo sguardo narrativo potrebbe essere un ulteriore punto di vista sul drammatico tema, un contenuto a disposizione dell’importante lavoro di analisi che queste associazioni svolgono ogni giorno.

A gennaio è stata inviata la domanda di contributo al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo per chiedere un cofinanziamento a sostegno della produzione del cortometraggio; lo scorso aprile la produzione e il regista hanno incontrato la Commissione del Ministero e sono in attesa di conoscere l’assegnazione dei finanziamenti per i cortometraggi.

05/07/2016, 16:14