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MASSIMO MEZZETTI - L'Emilia Romagna punta sulla Cultura


L'assessore regionale illustra il nuovo bando per l'audiovisivo della Regione Emilia Romagna. 5 milioni e il raddoppio di occupazione e visibilità


MASSIMO MEZZETTI - L'Emilia Romagna punta sulla Cultura
Massimo Mezzetti - Assessore alla Cultura Emilia Romagna
L'assessore Massimo Mezzetti spiega ai lettori di cinemaitaliano gli obiettivi della politica regionale per il cinema e l'audio-visivo. Uno sforzo che punta a sostenere le imprese locali del settore ma anche ad attirare produzioni dall'Italia e dall'estero. Le domande per i finanziamenti dall'inizio di marzo.

Assessore, i nuovi bandi della Regione Emilia Romagna sono sul punto di decollare, come sono stati strutturati e a cosa puntano?

"Quando abbiamo fatto la legge 2 anni fa, siamo arrivati tra gli ultimi in Italia e questo ci ha consentito di guardare un po' le altre esperienze, cercando di non ripetere gli errori fatti da altri e prendendo le cose migliori. La scelta è stata quella non solo di creare un film fund e basta, ma un investimento che vuole sviluppare tutta la filiera produttiva del cinema e dell'audiovisivo. Dalla formazione di addetti e tecnici del settore, allo start-up e allo sviluppo di imprese esistenti, fino alla produzione e distribuzione internazionale e nazionale".

Insomma un intervento a 360° nella filiera produttiva?

"Sì, abbiamo il bando sulle produzioni italiane e estere, un altro su quelle regionali. Poi abbiamo appena concluso il bando sulla formazione professionale, con i fondi europei, per addetti del settore su cui abbiamo messo un milione di euro. E poi un intervento per la digitalizzazione delle sale cinematografiche, per un totale di cinque milioni, poi abbiamo investito su festival e rassegne per la promozione della cultura cinematografica e audiovisiva, e poi una parte sul turismo e promozione del territorio con in Cineturismo per 300.000 euro l'anno. Poi sviluppo e promozione del prodotto per 75.000 euro".

Per un totale di quanti euro?

"Complessivamente siamo arrivati a stabilizzarci ogni anno intorno ai 5 milioni di risorse che mettiamo per l'intera filiera. Nello specifico il nuovo bando che partirà all'inizio di marzo, prevede un milione e 200 mila per le produzioni nazionali ed estere e 500.000 per quelle regionali. Ci sono due bandi separati e distinti, quello per le produzioni nazionali sarà a sportello, apre il 2 marzo fino dal 31 luglio, quello regionale sarà un unico bando con due finestre: una apre il 25 febbraio e chiude il 6 aprile, e una dal 26 luglio al 26 agosto".

Da quali prodotti vi aspettate che arrivino le domande di sostegno?

"Ci aspettiamo ogni genere di prodotto: dal cortometraggio, al film, dalla fiction al documentario, fino all'animazione e alle web serie. Il primo bando, dello scorso anno, ci ha fatto notare una prevalenza di produzioni regionali, in particolare documentari e docu-film. Questo perché abbiamo un particolare occhio al documentario in Regione, che consideriamo una tradizione consolidata. I produttori nazionali, che sono intervenuti, sono in gran parte stati esclusi a monte, per vizi di presentazione della domanda, senza dunque riuscire ad entrare nella seconda fase di valutazione del progetto".

Su quale modello avete creato il bando?

"Abbiamo preso un po' di spunti dalle diverse esperienze. Una cosa che abbiamo voluto privilegiare è la valutazione della solidità economica dello sviluppo e della distribuzione del progetto. Non volgiamo rischiare che le opere finanziate rimangano nel cassetto. Essendo denari pubblici vogliamo che non vadano sprecati e dunque il 70% della valutazione è fondato sulla fattibilità economica.

Il ritorno sul territorio diretto, di immagine di impiego?

"Abbiamo mappato circa 800 aziende per quasi 4000 addetti del settore nella nostra regione, io sarei soddisfatto se nell'arco dei 5 anni della legislatura, noi saremo in grado di raddoppiare questi numeri. Dunque una crescita delle imprese, degli addetti e ovviamente a una crescita della valorizzazione del territorio non solo paesaggistica ma anche economica".

Un lavoro che durerà per l'inera legislatura regionale?

"Questo è il mio secondo mandato e ho sempre lavorato per far capire alla classe dirigente e non solo, che la cultura, oltre al valore intrinseco, può essere un settore di nuova occupazione e di nuova impresa".

IL BANDO
Info: [email protected]

28/02/2016, 10:55

Stefano Amadio