C'è sempre un po' di Moretti nei film di Moretti. Sensazioni e abitudini, manie e gusti, alle volte in abbondanza alle volte qualche traccia a colorare un personaggio immaginario da Michele Apicella in poi. In
Mia Madre la protagonista è proprio
Nanni Moretti;
Margherita Buy è la regista perfetta, personaggio principale del film alle prese con la tarda età della madre e con le riprese del suo ultimo lavoro.
Un Moretti privato, ricco di quelle sensazioni che si provano avendo a che fare con la vecchiaia e con la scomparsa dei genitori, e uno pubblico, professionale impegnato sul set del film. Due strade che si incrociano in continuazione e che oltre a raccontare il malessere di una figlia rendono pubbliche le idee del regista sul cinema. Moretti in
Margherita Buy ma non solo, il regista un po' in ogni personaggio del film, riconoscibile, facendo attenzione, in molte battute, esperienze e comportamenti.
In una Roma originale, bella e poco riconoscibile, segno inequivocabile della conoscenza della città da parte del regista, di fronte alla malattia terminale della madre, Margherita ha l'occasione per guardare dentro se stessa, valutando i rapporti con gli altri e rivedendo in sogni e realistici pensieri i punti importanti della sua vita.
Il quotidiano di fronte alla percezione di sé che perde di sicuro importanza quando incontra la gravità di un lutto importante.
Margherita Buy è perfetta nell'interpretare la regista; moderata e nevrotica, distratta e puntuale, ma sempre ironica, come l'immagine che abbiamo del suo personaggio. Vicino a lei una bravissima
Giulia Lazzarini allettata madre di lei e di Giovanni l'altro figlio interpretato da Moretti. Poi c'è
John Turturro nei panni del protagonista americano del film che sta girando Margherita, immagine ideale di insopportabile follia e umanità di qualche attore con cui un regista deve avere spesso a che fare.
13/04/2015, 15:04
Stefano Amadio