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Il cinema italiano in Marocco al Festival
du Cinéma Méditerranéen de Tétouan


Il cinema italiano in Marocco al Festival du Cinéma Méditerranéen de Tétouan
Insieme alle rappresentanze di oltre 40 paesi abbiamo costruito uno spazio unico, raccogliendo e documentando in 20 anni di lavoro, il dialogo fitto e a più voci che si leva dalle rive di un Mare Mediterraneo che per noi unisce” - è il commento del Presidente del MedFilm Festival, Ginella Vocca
MedFilm Festival inaugura infatti il calendario 2014 delle attività approdando in Marocco, per il 6° anno consecutivo, con una bella e interessante selezione di cinema italiano presentata nell’ambito del Festival du Cinéma Méditerranéen de Tétouan, che si svolgerà dal 29 marzo al 5 aprile. Giunto come il MedFilmfestival alla 20°edizione, il Festival di Tétouan è una delle più importanti e vitali manifestazioni di cinema del Maghreb, dedicata esclusivamente alla promozione del cinema mediterraneo e sapientemente guidata da Ahmed Elhousni, storico direttore artistico del festival realizzato sotto l’egida del Presidente della Fondazione Città di Tétouan, Nabil Benabdallah, ex Ambasciatore del Marocco a Roma e attuale Ministro delle governo marocchino. La promozione del cinema italiano in Marocco, si inserisce nel quadro del Protocollo di Intenti siglato nel 2009 tra il Presidente del MedFilmfestival Ginella Vocca e il Segretario Generale del Ministero della Cultura marocchino Belardi Redouane, finalizzato a rafforzare le relazioni culturali e commerciali tra i due paesi.

Il MedFilm propone per l’evento marocchino una selezione di film che metterà in risalto alcune tra le migliori opere della stagione cinematografica italiana 2013, privileggiando anche quest’anno la presenza di opere prime e seconde. Partecipano infatti al Concorso Ufficiale del festival di Tétouan il film diesordio di Valeria Golino, "Miele", e la coproduzione italo – irachena, "Sta per piovere" di Haider Rashid (Medfilm Festival 2013 – Sezione Le Perle).

Presentato al festival di Cannes nella sezione Un Certain Regard e finalista del Premio Lux 2013, "Miele" di Valeria Golino, racconta la storia di Irene (Jasmine Trinca), una giovane donna che ha deciso di aiutare le persone che soffrono. "Volevo fare un film che parlasse della vita attraverso la morte. L’argomento è un tabù più per le istituzioni e la politica che per la gente comune. Questo è un film che si pone delle domande: non ho voluto prendere posizioni definitive, ma lasciare la questione molto aperta, pur pensando fermamente che ogni essere umano abbia il diritto di decidere del proprio corpo, della propria vita e di come terminarla" ha dichiarato Valeria Golino.

In un mix di novità ed esperienza che confermano la vitalità di un certo cinema italiano ancora in grado di offrire sguardi nuovi e originali sull’oggi, verrà presentato sempre in concorso "Sta per piovere" di Haider Rashid.
Un film onesto e necessario, che affronta con coraggio e senza reticenze il tema dello Ius soli e del diritto di cittadinanza per i figli d’immigrati. "Arrivi a un certo punto dell’adolescenza quando, a differenza degli altri che si pongono mille domande, tu ti chiedi semplicemente di dove sono? E’ un interrogativo che, verso i vent’anni, mi ha turbato molto, facendomi arrivare alla conclusione che probabilmente non appartenevo a nessun luogo in particolare, o forse a tutti quelli che hanno contribuito a determinare la mia storia personale" - ha dichiarato Haider Rashid.

Nel concorso documentari il film storico "Un Homme médiocre en cette époque de prétendus surhommes "di Angelo Caperna. Per il concorso cortometraggi spicca l’interessante progetto Volti di Antonio De Palo recitato da un cast misto di attori disabili e normodotati.

Omaggio a Gianni Amelio con la proiezione di "L’intrepido", evento speciale del Festival che quiest’anno pone l’accento su “Cinema e Diritti Umani”. Tra gli autori di punta del cinema italiano degli ultimi trent’anni, Gianni Amelio si è imposto per il rigore del suo sguardo. "L’intrepido" è una commedia agrodolce piena di umanità, che racconta la crisi economica e generazionale dell’Italia contemporanea. "L’intrepido è ambientato oggi, in Italia. Ma non per respirare “l’aria del tempo”, piuttosto per trattenere il fiato. Da qui la sua anomalia rispetto ai film che ho fatto finora e la sua fedeltà a certe cose che mi stanno a cuore da sempre. In questo senso si può leggere il titolo, che riporta ai fumetti che divoravo da ragazzino. In quel giornaletto c’erano figure illustrate ma io le credevo reali; si narravano storie fantasiose, ma io pensavo che la vita fosse quella. E soprattutto aspettavo di settimana in settimana il seguito dell’avventura, per la necessità di un lieto fine. Proprio come adesso" - ha commento Gianni Amelio.

Caterina D’Amico, attuale Preside del Centro Sperimentale di Cinematografia, una delle figure di spicco del cinema italiano che annovera tra le sue esperienze professionali e artistiche attività di organizzatrice teatrale, assistente alla regia, conduttrice radiofonica, autrice di programmi televisivi e Amministratore Delegato di Rai Cinema, sarà Membro della Giuria del Concorso Ufficiale della 20° edizione del Festival di Tétouan. Nel suo prestigioso percorso professionale, ha dedicato molti anni allo studio dell'opera di Luchino Visconti, su cui ha scritto diversi saggi e volumi. Insieme a lei troviamo in giuria Mohamed Malas maestro del cinema siriano, che ne sarà il presidente, Fatima Khair attrice e conduttrice marocchina, Pascale Thoreau, attore, autore e regista francese, Barbara Lorey de Lacharrière giornalista e critica cinematografica.

Nella giuria del Concorso Documentari un’altra importante figura del cinema italiano: il celebre cineasta veneziano Mario Brenta, allievo del maestro Ermanno Olmi, con il quale ha fondato nel 1982 la scuola Ipotesi Cinema, e autore di film preziosi come "Vermisat" (1975), "Maicol" (1989), "Barnabo delle montagne" (1994), presentati nei principali festival internazionali.

27/03/2014, 14:43