Fondazione Fare Cinema
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Allo Spazio Oberdan di Milano Capodanno con "Baciami Stupido"
e dal 1 gennaio una rassegna su Abdellatif Kechiche


Allo Spazio Oberdan di Milano Capodanno con
Presso la Sala Alda Merini - Spazio Oberdan della Provincia di Milano, la sera di Capodanno il pubblico potrà festeggiare l'arrivo del 2014 con uno dei titoli più celebri della storia del cinema, "Baciami stupido", irresistibile commedia degli equivoci firmata dal maestro Billy Wilder, che qui dà il meglio di sé quanto a humour, cinismo e irriverente cattiveria.

Protagonista femminile una sfolgorante Kim Novak, diva di assoluto primo piano dello star system americano degli anni '50 e '60. Nel 2013 la Novak festeggia gli 80 anni, così abbiamo pensato di renderle omaggio proponendo oltre al film di Wilder (che sarà proiettato in sei passaggi) altri cinque titoli da lei interpretati. Tutti firmati da grandi registi, in tutti la Novak ha modo di mettere in mostra le sue straordinarie doti di seduttrice, di cui cadono "vittime" due volte James Stewart e Jack Lemmon (L'affittacamere, Una strega in paradiso, La donna che visse due volte), sempre due volte Frank Sinatra (Pal Joey, L'uomo dal braccio d'oro), Dean Martin (Baciami stupido).

Dall'1 all'11 gennaio 2014, Fondazione Cineteca Italiana propone una rassegna completa dedicata al grande cinema di Abdellatif Kechiche, regista franco-tunisino vincitore della Palma d'Oro 2013 al Festival di Cannes con "La vita di Adele".

Pur avendo realizzato solo 5 lungometraggi, Kechiche è oggi uno dei registi migliori del panorama cinematografico mondiale. Dopo aver studiato teatro, Kechiche approda al cinema all'inizio degli anni Ottanta in veste di attore. Ma la sua vocazione è la regia e finalmente, nel 1999, realizza il suo primo lungometraggio, "Tutta colpa di Voltaire". In questo esordio, Kechiche già mostra i tratti essenziali del suo cinema: sguardo affondato nella realtà, grande attenzione al fattore umano, utilizzo di un linguaggio filmico molto personale e ricco di sfumature che tallona da vicino i personaggi. Un'estetica confermata nel successivo "La schivata" (2003), opera della piena maturità, con un impianto drammaturgico in cui sentimenti e problemi sociali si fondono alla perfezione. Con il suo terzo lungometraggio, "Cous Cous" (2007), Gran premio della giuria al festival di Venezia, Kechiche ottiene la consacrazione internazionale. Attraverso la storia di una famiglia francese di origine araba, Cous Cous ci parla di concetti chiave quali amicizia, solidarietà e condivisione, adottando un linguaggio libero, sincero e di irresistibile forza espressiva. Il penultimo film del regista franco tunisino, "Venere nera" (2010) è il suo più controverso, un'opera complessa sulle implicazioni oltraggiose dello sguardo e dello spettacolo forse non del tutto riuscita ma che proprio nell'ambito di una retrospettiva completa come questa merita di essere vista. Infine, è di questo 2013 lo straordinario "La vita di Adèle". Palma d'oro all'ultimo festival di Cannes, La vita di Adèle è un inno alla vita, una storia d'amore e di formazione incentrata sul rapporto fra due ragazze adolescenti che oltrepassa il realismo dei fatti riuscendo a catturare la verità dell'esistenza e il suo inarrestabile fluire.

27/12/2013, 16:43