Rocco Papaleo "confessa" Riccardo Scamarcio
Rocco Papaleo ci sa fare; da
Foca, la sua canzone degli esordi teatrali, fino a "
Una piccola impresa Meridionale", è riuscito a leggere e a raccontare l'Italia e gli italiani del suo meridione.
Il nuovo film racconta di una famiglia colpita da mille di quelle che, proprio in un paese del sud, sembrano sciagure, ma che sono ormai pane quotidiano in ogni grande città. Il prete si spreta, gli sposi divorziano, le donne sono omosessuali, le prostitute si rifanno una vita in regola. Ma qui, in un paese che sentiamo e temiamo come giudice solo nei racconti, l'unica soluzione è nascondere; e proprio da questo allontanamento da occhi indiscreti che nasce una nuova consapevolezza, e poi una nuova famiglia, più moderna e realistica.
Rocco Papaleo scrive, con
Valter Lupo, una sceneggiatura che funziona al meglio e spinge sui tasti giusti per far suonare in un'unica orchestra tutti gli elementi a disposizione.
Riccardo Scamarcio è, come sempre negli ultimi tempi, misurato e credibile, lavorando sul suo personaggio quasi a volerlo nascondere. Lo stesso
Papaleo, nei panni del prete spretato, riesce a gestire la situazione con i perfetti tempi comici di sempre.
Brave le tre donne del film,
Barbora Bobulova, Claudia Potenza e Sarah Felberbaum anche loro capaci di non scadere mai in una facile macchietta.
Sempre utile all'economia di ogni film
Giovanni Esposito, affiancato questa volta da
Giuseppe Schiano e dalla piccola
Mela Esposito.
Un ruolo più importante lo copre con grande maestria
Giuliana Lojodice, tanto da farci chiedere perché è così poco utilizzata al cinema. Inoltre
Giorgio Colangeli in un'apparizione che riesce a dare corpo a un personaggio secondario.
"
Una Piccola Impresa Meridionale", in uscita giovedì distribuito da
Warner, è una commedia piacevole che riesce a far ridere e anche, senza troppo scavare, a far riflettere.
15/10/2013, 18:21
Stefano Amadio