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ORNELLA MUTI - "Sono arrivata al cinema casualmente"


L'attrice omaggiata dal Festival di Locarno ha incontrato la stampa internazionale dopo la premiazione in piazza Grande


ORNELLA MUTI -
La sua prima apparizione al cinema come è avvenuta?

Per caso, mia sorella doveva fare il provino ma non le andava di farlo da sola. Mi ha chiesto se potevo accompagnarla, e il caso ha voluto che il personaggio aveva 14 anni, come me, e per questo mi ha scelto al suo posto. Non avevo mai recitato prima, facevo danza, avevo altri interessi.

Damiano Damiani è stato il suo primo maestro.

Assolutamente sì, e dopo lui ho avuto altri incontri importantissimi per me, come Ugo Tognazzi e Mario Monicelli. Con Mario ho lavorato più volte, ma devo dire la verità: gli incontri con i registi con cui ho avuto a che fare sono stati tutti positivi e importanti.
Tutti incontri diversi tra loro, ma uno più importante dell'altro, come quelli con Dino Risi e Marco Ferreri.

Qual è la nascita del suo nome d'arte?

Mai avrei pensato di fare l'attrice, e ho cambiato nome per rimanere un po' in incognito perché pensavo che nessuno mi avrebbe mai visto. Ero disposta e volevo avere un nome d'arte, e Damiano è stato a cambiarlo e a decidere quale sarebbe stato.

Quando ha iniziato a pensare al cinema come al suo lavoro?

Molto più in là, perché i primi film sono stati un po' casuali, giocavo e non mi rendevo conto. Accadevano delle cose, e io lasciavo fare, mi divertivo: piano piano l'ho capito.
Sono sempre passata senza problemi dal cinema d'autore al cinema popolare, perchè un attore è un attore e non lo identifico come d'autore o altro. Lo spettacolo è lo spettacolo, scelgo quello che mi piace.

Che ricordo ha di Piero Chiara e de "La stanza del vescovo"?

Mentre giravo il film avevo una bambina a casa, lavoravo e andavo via a casa per stare con lei. E' una cosa che ho sempre fatto, mai stata una "compagnona" sul set o frequentato i colleghi fuori dal set.
Quindi non ho molto ricordi, ero molto riservata.

Nell'esperienza americana con Landis e Stallone in "Oscar" come ha lavorato?

Landis è uno spasso, lavorare con lui è stato meraviglioso, è davvero un personaggio unico, scherza tutto il tempo. Con Stallone... bene.

Progetti futuri?

Teatro, sicuramente. Ho qualche proposta dalla televisione ma voglio valutare bene, devo essere sicura. Per il cinema ho un progetto che da due anni cerco di produrre, un paio di proposte dalla Francia: vediamo cosa capiterà, in questo lavoro i progetti sulla carta sono tanti ma poi a partire non sono tutti! Chi vivrà vedrà, speriamo bene.

05/08/2012, 15:06

La Redazione