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Note sul documentario "La Battaglia del Brennero"


Durante la realizzazione del documentario TUNNEL FACTORIES sulle armi segrete di Hitler e le fabbriche di armamenti in galleria che coinvolsero principalmente il trentino, il regista e autore, Mauro Vittorio Quattrina, si imbattè in molte testimonianze che parlavano dei violenti bombardamenti che la linea del Brennero subì.

Non solo, durante la ricerca negli archivi cinematografici americani, il regista trova delle pellicole dei combat camera americani che filmarono (e fotografarono), stazione per stazione e ponte per ponte, ogni paese e città da Verona fino a Innsbruck (A), colpite dai bombardamenti.

Il regista Mauro Vittorio Quattrina, inizia le ricerche sia d'archivio che sul campo; scopre l'esistenza, quindi di un libretto, scritto a macchina, nel 1946 intitolato "The Battle of The Brenner" relativo al 57° stormo da bombardamento della U.S: Air Force, realizzato per mantenere vivo il ricordo di quegli avvenimenti appena finita la guerra.

Nei sei mesi precedenti la fine delle ostilità del 2 maggio 1945, le forze aeree alleate, per la totalità americane, portarono innumerevolii attacchi incentrati sull'asse Verona- Innsbruck o Linea del Brennero e furono effettuati appunto dal 57° Bomb Wing o dal 22° Comando Tattico Aereo della 12a e 15a Air Force.

Solo per dare un dato significativo, basti pensare che dal Brennero principalmente e da altre linee secondarie, passavano 24.000 tonnellate di rifornimenti ogni giorno, circa 5 volte il fabbisogno delle truppe tedesche in Italia.

Preceduta da attacchi isolati nei mesi precedenti, il 6 novembre 1944 scatta l'operazione Bingo. L'obbiettivo è quello di fermare questo flusso di merci tedesche. I bombardamenti si concentrano sulle centrali elettriche e sui trasformatori elettrici perché l'Intelligence alleata stima che fermando le locomotive elettriche, i tedeschi dovrebbero usare quelle a carbone, più lente, e il flusso potrebbe scendere da 24.000 a 10.000 tonnellate.

Non c'è ponte, centrale elettrica, stazione, snodo stradale o ferroviario che non venga colpito. Inizia una vera e propria battaglia (con tanto di rafforzamento di antiaerea tedesca con i famosi cannoni da 88mm. ) specialmente, e con accanimento, con bombardamenti concentrati nella zona che parte dal confine trentino/ veneto fino dopo Trento. Ma la battaglia non risparmia nessuna zona del Trentino/Alto Adige

Pensiamo solo che Ala è stata una delle cittadine più bombardate d'Italia e che si stima in circa 220 kg. per abitante la quota di esplosivo lanciato dagli aerei sulla linea del Brennero.

Ecco allora che, per colpa dei bombardamenti, la popolazione civile, come sempre nelle guerre, ne viene coinvolta, ed è questa la storia che principalmente il regista Mauro Vittorio Quattrina, vuole maggiormente raccontare.

Come viveva la gente nei rifugi, la paura, le speranze, il famoso "Pippo", il vivere quotidiano anche nelle sue piccole cose. Ed è così che il regista ha iniziato una serie di interviste di "chi c'era" che prendono spunto dalla Battaglia del Brennero per voler conoscere fatti che sono raramente raccontati come l'oscuramento, il razionamento, cosa si mangiava, cosa si indossava, che scarpe si usavano... una serie di informazioni che si stanno rivelando preziosissime, come un quadro verista di antropologia, e che con gli occhi di oggi sembrano quasi impossibili da concepire.

Viene dato anche spazio alla vita nei rifugi antiaerei la maggior parte, specie nei piccoli centri, ricavati da gallerie e grotte risalenti alla prima guerra mondiale e che rappresentano anche l'inizio del documentario che il regista ha girato ad Ala con alcune scene di fiction con la Compagnia filodrammatica di Ala.

14/04/2012, 18:30