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BENVENUTI AL NORD - Qualche risata, qualche leggerezza


L'essere completamente originale, non è un vantaggio. "Benvenuti al sud" era il remake del film francese e funzionava talmente da diventare campione d'incasso (superato solo da Checco Zalone). Le vicende di questa nuova storia sembrano troppo scritte nella fretta di replicare il successo del primo. Al cinema da mercoledì 18 gennaio in circa 800 copie. VIDEO


BENVENUTI AL NORD - Qualche risata, qualche leggerezza
Claudio Bisio e Alessandro Siani, "Benvenuti al Nord"
Secondo episodio anche per il grande successo 2011 di Luca Miniero. I personaggi e la vicenda centrale si spostano al nord e "tra mille difficoltà", Claudio Bisio e Alessandro Siani con le rispettive consorti, amici e colleghi, riusciranno a pareggiare i conti con la geografia.

Benvenuti al Nord, impostato sullo scheletro del primo film, procede liscio e credibile fino alla metà quando le difficoltà crescono e si va verso la cima della montagna. Anche qui, come per un film completamente diverso come "L'Industriale", situazione lavorativa e familiare in crisi sono le scintille per la storia e stanno a testimoniare come ormai le nostre vite, a parte qualche partita di calcetto, siano, o vorrebbero che fossero, divise equamente tra lavoro e famiglia. Non c'è altro, al nord come al sud. Anche la sera a cena non si va più con gli amici, che so della scuola, dell'università, dello sport; no a cena fuori si va con i colleghi di lavoro, continuando così a incollare i due àmbiti, cementificandoli. Quando i personaggi vanno per caso da soli in discoteca, appaiono ridicoli e impertinenti, ormai automaticamente tagliati fuori da ogni ambiente che non sia la casa o l'ufficio.

Nella seconda parte il film, che dovrebbe prendere la discesa verso il traguardo, comincia invece a perdersi tra le nuvole, assemblando una serie di soluzioni di sceneggiatura poco credibili e spesso lasciate al caso. Anche i motivi degli attriti familiari, sia dell'uno sia dell'altro personaggio, risultano leggeri e facilmente risolvibili ma vengono cavalcati con energia dando all'intrigo dell'intero film, origine e finale.

Le risate certo non mancano anche grazie alle interpretazioni di attori dai grandi tempi comici come i già citati Bisio e Siani, ma anche Angela Finocchiaro che interpreta due ruoli (fantastica nel secondo), Nando Paone e Giacomo Rizzo (i colleghi d'ufficio), Paolo Rossi nel maglione di un simil-Marchionne manager delle Poste, e di Valentina Lodovini molto generosa nei primi piani.

L'impressione che dà Benvenuti al Nord è di un film lasciato da solo, dove gli autori si siano affrettati a chiudere la sceneggiatura, sicuri che soluzioni anche meno convincenti ma più semplici, bastassero per realizzare un prodotto all'altezza del primo e cercando in ogni modo di arrivare all'abbraccio, all'arrivederci, all'auto che si allontana verso il ritorno a casa e a un, senza alcun dubbio, lieto fine.



13/01/2012, 13:53

Stefano Amadio