Fondazione Fare Cinema
!Xš‚‰

FESTIVAL DI ROMA - Faenza, un regista indignato a New York


FESTIVAL DI ROMA - Faenza, un regista indignato a New York
"Un giorno questo dolore ti sarà utile". Roberto Faenza parla del suo film presentato a Roma nella Selezione Ufficiale, Fuori Concorso

"Questo film è un atto d’amore per la ricostruzione di un mondo migliore: io mi identifico nel personaggio di James perché è un antesignano degli indignados che preferisce da grande fare il calzolaio invece di andare a lavorare a Wall Street. Si può definire “politico” perché parla di noi, della polis, dei cittadini: racconta i problemi di oggi di fronte ad un mondo del passato che sta andando a rotoli.
Così Roberto Faenza, regista di Un giorno questo dolore ti sarà utile, fuori concorso al Festival di Roma, ha spiegato l’attualità della sua ultima pellicola, girata interamente a New York, e del romanzo di Peter Cameron, cui il film si ispira".
Come nasce l'idea di realizzarlo?
"L’idea di realizzarlo nasce dal contrasto tra il mondo degli adulti, che rappresentano il passato, e quello dei giovani, che rappresentano il futuro. James, il ragazzo protagonista del film, è visto dagli adulti come un disadattato, un diverso solo perché non vuole contaminarsi e non essere plagiato dagli adulti".

Con questo film Faenza ha realizzato il sogno di portare sul set un personaggio simile al giovane Holden, di cui Salinger ha sempre negato i diritti cinematografici.
Ma, durante la conferenza stampa, alla quale hanno partecipato i produttori Elda Ferri, Milena Canonero, Ron Stein, la cantate Elisa, l’attrice Deborah Ann Woll e l’attore Stephen Lang sono stati analizzati anche molti aspetti delle fasi di lavorazione del film. La direzione del casting curata di Avy Kaufman, che ha stravolto l’idea di casting del regista consentendogli di avere grandi attori sia ruoli principali, come Stephen Lang e Deborah Ann Woll, che per ruoli secondari. Il lavoro dell’adattamento cinematografico del romanzo di formazione, curato dallo stesso Faenza e da Dahlia Heyman, che hanno mantenuto nella sceneggiatura le parole di Cameron modificando soprattutto l’immagine della Life Coach, più aperta, materna e dinamica nel film: meno ancorata all’immagine tradizionale e più vicina a veri Life Coach di Central Park. Le differenze tra la lavorazione europea e quella americana. L’assenza nell’ordinamento italiano di una normativa che regoli e disciplini i rapporti cinematografici tra Usa-Italia, problematica che la pellicola sta sensibilizzando.
Gran parte dell’interesse è stato anche rappresentato dalla presenza di Elisa coinvolta nel progetto a livello canoro, come interprete delle liriche realizzate da Andrea Guerra, che è stato per lei una sorta di pilota. Interagendo indirettamente con il regista, ha voluto svolgere con la sua interpretazione un ruolo da madrina e da protettrice, come voce interiore del protagonista del film.
Un film considerato colto, profondo e sensibile, come il suo protagonista. Apparentemente sembra un film americano, ritenuto importante anche dall’American Academy, ed è invece un film, come dichiarato dallo regista, fatto dalle donne, che lo hanno messo in piedi, e rivolto ai ragazzi.

02/11/2011, 19:03

Alessandra Alfonsi