Il lido “Chez Maurice” sulla spiaggia di Castelporziano, è un piccolo angolo di paradiso che sorge sul litorale romano, dove ogni giorno puoi trovare del buon pesce fresco, in un ambiente pulito con clima accogliente, o almeno così sembra.
Da venerdì 11 arriva nelle sale italiane “
Tutti al Mare”, opera prima di
Matteo Cerami scritta insieme al padre
Vincenzo, che nel 1976 firmò quel “
Casotto” cui la pellicola si ispira esplicitamente. Dal film di
Sergio Citti, divenuto negli anni un vero cult, questo “sequel” ideale pare però esserne lontano anni luce.
Maurizio, padrone del locale con il volto di
Marco Giallini, più che “protagonista” è il collante di un film corale e talvolta caciarone, in cui si sussegue un carosello di pittoreschi personaggi che entrano in scena e ne riescono, con una tempistica spesso più vicina alla piece teatrale che al cinema. Il tentativo di raccontare l'Italietta di oggi, ricca di individui intenti ad apparire diversi dalla propria natura, mescolando il grottesco al malinconico, non porta i frutti sperati: i personaggi risultano troppo macchiettistici per strappare una grassa risata e troppo poco tratteggiati per provarne compassione. E pure, se il film di 35 anni fa poteva godere della presenza di un cast che andava da
Paolo Stoppa ad
Ugo Tognazzi, per il suo personale “tributo”, Cerami ha avuto a disposizione un'altrettanto importante rosa di attori, che però non sembra essere sfruttata al meglio. Persino
Gigi Proietti che in “
Casotto” interpretava l'irriverente “Gino” alle prese con una commozione cerebrale, qui sembra voler dar vita a una parodia di se stesso, all'interno di sketch svuotati della sua solita carica ironica. Tra omaggi al cinema del passato e luoghi comuni sulla società contemporanea, la giornata volge quindi al termine e il mare, ritirandosi, porta con se le tante storie raccontate, ma di cui rimane davvero poco e nulla. Peccato.
09/03/2011, 08:42
Antonio Capellupo