Fondazione Fare Cinema
!Xš‚‰

"Letters to Juliet": l'Italia vista
con gli occhi del cinema americano


"Letters to Juliet" di Gary Winik, un film americano con protagonista l'Italia e con la partecipazione di Franco Nero, Milena Vukotic, Luisa Ranieri, Fabio Testi, Remo Remotti, Angelo Infanti e Marina Massironi, oltre al direttore della fotografia Marco Pontecorvo e a diverse figure nella troupe e in produzione.


Che soddisfazione tornare a vedere l'Italia e gli italiani attraverso gli occhi del cinema americano. Il mandolino, il sole, i playboy per strada che fischiano alle turiste, insomma quell'Italia da moneta lanciata nella fontana o da mano nella bocca della verità di "Vacanze Romane". In "Letters to Juliet" non siamo a Roma ma a Verona e al posto della moneta ci sono i biglietti delle ragazze che soffrono pene d'amore e che sperano nella risposta di Giulietta per guarire. Ma, passato il fastidio da stereotipo, la sensazione è positiva, la situazione funziona e soddisfa. Siamo così, un paese dove l'unico aspetto non negativo visibile è chiuso nel rettangolo di una cartolina; un francobollo e via, in giro per il Belpaese. Tutto il resto, a ragione, è "Gomorra" o Il "Divo".

"Letters to Juliet", di Gary Winik, è un film americano, ma girato da noi e con la collaborazione di molte professionalità italiane, dagli attori primari (Franco Nero) ai molti dei secondari (Milena Vukotic, Luisa Ranieri) e alle tante apparizioni speciali (Marina Massironi, Fabio Testi, Remo Remotti, Angelo Infanti), oltre al direttore della fotografia Marco Pontecorvo e a diverse figure nella troupe e in produzione.

"La più grande storia d'amore mai raccontata... è la tua", dice lo slogan del film, e in effetti questa love story doppia riesce ad interessare e a commuovere, senza essere un capolavoro ma evidenziando le qualità del cinema statunitense: sceneggiatura credibile, attori di grande professionalità, ambientazioni ricercate e immagini impeccabili.
Tutto funziona dunque malgrado qualche leggerezza nell'evoluzione dei rapporti (protagonista/fidanzato, protagonista/nuovo spasimante) che procedono troppo meccanicamente, quasi da manuale di sceneggiatura.
Per chi ama il genere, "Letters to Juliet" è un film che non delude e che ci fa credere di essere in un paese civile; almeno per 105 minuti.
In uscita il 25 agosto 2010 distribuito da Eagle Pictures.

26/08/2010, 08:57

Stefano Amadio