!Xš‚‰

Dichiarazione dell'attrice Valeria Vaiano
sul film "Non Voltarmi le Spalle"


Dichiarazione dell'attrice Valeria Vaiano sul film
Valeria Vaiano in una scena del film
Vedere l’attenzione e lo stupore, contro l’iniziale diffidenza, crescere sul volto dei sordi mentre assistono alla visione del film, per culminare poi in tangibile soddisfazione, non può che far riflettere lungamente. L’incredulità della rappresentante nazionale della comunità sorda nel verificare interrogando tutti i presenti se realmente mancasse il sonoro per rappresentare la percezione della nostra protagonista, mi svela a quanta poca comprensione del loro stato siano i sordi abituati. Non posso logicamente esimermi da un giudizio di parte, in quanto coinvolta su più livelli e in più ruoli (attrice, nelle vesti di Giorgia, aiuto-regista, e collaboratrice nelle varie fasi), penso che il film rappresenti un omaggio alla cultura sorda, e che l’aspetto realmente innovativo sia che tutto è rappresentato visivamente, assecondando l’esigenza di chi ha accesso solo a tale tipo di comunicazione. Il gatto è l'elemento che commenta, senza necessit‡ di altri escamotages, il disorientamento, la difficoltà ambientale, relazionale, il disadattamento, e l’ironia che suscita, vedendolo in un contesto non consono quale un museo, o una scuola, Ë l’esatta rappresentazione di come spesso si reagisce nel vedere un “diverso” in contesti omologanti per fruitori omologati.
La sensibilità del regista ci svela un mondo, quello della sordità, donandoci la possibilità di immedesimarci in un personaggio dalla “diversa” percezione, rivelandoci con semplicità che comunicazione può essere semplicemente leggere con attenzione le emozioni negli occhi dell’altro, senza voltargli le spalle.

Valeria Vaiano

27/08/2007, 20:40