Sinossi *: Il paesaggio dell’Appennino centrale è un mosaico complesso di ambienti naturali e antropici che si intrecciano costantemente, sin da migliaia di anni. Nonostante la lunga coabitazione, queste montagne ospitano una varietà di ambienti e fauna sorprendenti, con numerosi endemismi, quali l’orso bruno marsicano e il camoscio appenninico, che conferiscono a questi territori un elevato grado di biodiversità. Tale diversità si evidenzia anche sotto il profilo umano, con una moltitudine di piccoli paesi che costellano le montagne appenniniche, ricchi di tradizioni rurali, linguaggi caratteristici, architetture peculiari… ma ad oggi con poco capitale umano. L’abbandono dell’economia rurale montana di sussistenza e il conseguente spopolamento a partire dal secondo dopoguerra hanno favorito il rewilding passivo delle montagne appenniniche, il ritorno della natura selvaggia e di una bellezza che oggi è sempre più apprezzata dalle persone, sia locali sia visitatori.
In questo contesto speciale si inserisce il lavoro svolto dall’associazione Rewilding Apennines, che da oltre dieci anni si impegna per tutelare gli ambienti più fragili, riconnettere gli ecosistemi, ripristinarli laddove l’impatto umano è stato particolarmente distruttivo in passato, portare e accrescere i benefici della natura che ritorna alle comunità che restano (o che si trasferiscono) affinché possano godere di una qualità della vita elevata.
Note:
Rewilding Europe supporta le iniziative rewilding in Appennino centrale e, nell’ambito di una serie di documentari dedicata alle aree rewilding in Europa, nel 2024 ha commissionato un film al regista francese Emmanuel Rondeau, vincitore di numerosi premi internazionali, al fine di mettere in luce con un linguaggio visivo potente, immagini vibranti e racconti delle persone che vivono in questo paesaggio l’intenso lavoro sulla coesistenza tra l’uomo e la fauna.