Fondazione Fare Cinema
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Laura Orsi  (20/02/2010 @ 21:46)
Un film "generazionale" per quarantenni non patinati, anzi parecchio ammaccati dalle vicende della vita: provare ad essere migliori, e a volte non riuscirci. Molto commovente.
Nicola Coniglio  (17/03/2009 @ 22:08)
Il film è bello per chi sceglie un genere impegnato. Non è un film per famiglie ma per persone mature e con una cultura almeno media. E' ottima l'interpretazione della Valeria Golino. Giulia Di Nardo ha un brutto passato e deve scontare la pena. Il giorno lavora in piscina e la sera va in carcere. Non riesce più a legare con la figlia che ha lasciato e con il marito per scegliere un altro uomo. Qual'è il messaggio del film? A volte nella vita bisogna accettare quello che si ha e non andando alla ricerca di esperienze alternative. Talvolta la felicità derivata dalla scelta di strade sbagliate potrebbe diventare una tristezza che fa le capriole, i fuochi d'artificio, ma è sempre tristezza e non felicità, gioia vera, amore vero. Lo scrittore dovrebbe ricevere il premio alla fine per un suo romanzo ma non è contento. Vorrebbe incontrare la ragazza della piscina che la sera va in carcere ma alla fine rimane da solo. Ritorna ad assaporare i piaceri della sua famiglia originaria. Il film termina con una canzone "Piangi Roma" che è un invito a riflettere sui mali che affliggono le nostre città. Occorre che l'uomo si apra ad un'amore che è una grande preghiera e alla solidarietà. Solo con essa Giulia potrà ritornare a vivere. Non basta l'amore di Guido a rincuorarla occorre la solidarietà di tutti. Questo è il messaggio della canzone finale cantata dalla stessa Valeria Golino.

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