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Max Osini  (07/02/2006 @ 00:00)
Da diversi anni, ormai, si parla con insistenza, tra le probblematiche in materia di lavoro, del cosiddetto mobbing. La parola è inglese (da to Mob, assalire), ma il concetto è probabilmente universale e tutt'altro che recente. Un celebre esempio è il personaggio di Fantozzi, il classico impiegato che si scontra quotidianamente con le angherie dei colleghi. Ma mentre Fantozzi è a suo modo integrato in un sistema che d'altra parte lo considera una risorsa fondamentale (in quanto subisce in silenzio), sul personaggio dell'ultimo film di Francesca Comencini viene esercitata violenza per indurla ad andarsene. Anna lavora in una grande azienda. E' una donna divorziata, con una figlia piccola e un padre vecchio a carico. In seguito a una fusione societaria e al relativo cambio del management, Anna comincia a subire una serie di vessazioni: le viene tolta la scrivania, il computer, le vengono assegnati compiti impossibili da realizzare, o inutili. I colleghi le fanno il vuoto intorno, se non addirittura le comunicano la loro ostilità. Anna cade in depressione fino al momento in cui capisce che il motivo di tutte le svenuture che le stanno capitando addosso sono dovute al fatto che la si vuole spingere alle dimissioni per assumere un impiegata più giovane e, quindi, meno cara e più flessibile. A quel punto inizierà a lottare. Tratto da una storia vera, girato con il contributo della CGIL, con attori non professionisti (ma reali impiegati aziendali), con uno stile documentaristico che ricorda i film politici dell'inglese Loach o del francese Cantet, Mobbing è uno di quei film che ti fanno incazzare, che ti ispirano un sano disgusto nei confronti di meccanismi di sopraffazione socio-economica. Può darsi che alcuni lo trovino esagerato, ma chi ha avuto occasione di lavorare in un'azienda sa che la realtà può essere anche peggiore. In ogni caso l'impegno sociale non va a scapito dell'emotività del racconto, entrambi elementi, questi, che rendono il film della Comencini una visione d'obbligo per chiunque.

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