Sinossi *: Si è spesso definito per antonomasia il Cinema di Federico Fellini come “autobiografico”, usando questo aggettivo semplicistico e al contempo riduttivo : in realtà l’Autore ha avuto spesso necessità di esprimersi come Uomo e Artista ricercando un alter ego in alcuni suoi interpreti per creare nuovi personaggi metanarrativi. Il primo ispiratore in questo senso è stato il suo grande amico e aiuto regista Moraldo Rossi, fratello dell’attrice Cosetta Greco, giunto a Roma da Mestre. Dal loro confronto nasceranno in inverso ordine di tempo rispetto al previsto il “Moraldo” de “I VITELLONI” (1953), interpretato da Franco Interlenghi, che avrebbe dovuto avere un seguito in un progetto intitolato “MORALDO IN CITTA’” (trasformatosi parzialmente ne “LA DOLCE VITA”, 1959), e “Il Matto” de “LA STRADA” (1954) che Fellini avrebbe voluto far interpretare allo stesso Moraldo Rossi prima di affidarlo a Richard Basehart assecondando le pretese del produttore Dino De Laurentiis. In “AGENZIA MATRIMONIALE” (ep. de “L’AMORE IN CITTA’”, 1953), Antonio Cifariello interpreta un giovane giornalista dal medesimo nome, ma la voce narrante fuori campo evidenzia chiaramente la scelta dell’Autore; Fellini replicherà l’espediente in “ROMA” (1971) con Peter Gonzales, ne “E LA NAVE VA” (1983) con Freddie Jones nel ruolo di Orlando e in “INTERVISTA” (1986) con Sergio Rubini. Marcello Mastroianni lo incarnerà sempre più spudoratamente, giungendo a somigliargli nei tratti somatici e nell’abbigliamento, trasformandosi in Marcello Rubini ne “LA DOLCE VITA” (1959), Guido Anselmi in “8 ½” (1962), Snaporaz ne “LA CITTA’ DELLE DONNE” (1979), Pippo Botticella in “GINGER E FRED” (1985). Più sommessa, ma non meno riconoscibile quale marito della protagonista, sarà la figura di Mario Pisu alias Giorgio in “GIULIETTA DEGLI SPIRITI” (1965). Ne “I CLOWNS” (1970) l’identificazione con il bambino attratto dalla compagnia circense è derivata da un’esperienza diretta nella vita del fratello minore Riccardo Fellini, mentre in “AMARCORD” (1973) Bruno Zanin evoca in “Titta Biondi” l’amico d’infanzia Titta Benzi. Ma, in questa antologia filmica realizzata nel 2020 in occasione del Centenario dalla nascita del Maestro, il giuoco di specchi include anche gli Autori della Cinematografia che rappresentano ulteriori alter ego della sua Arte: Carlo Carlini, Pasqualino De Santis, Tonino Delli Colli, Dario Di Palma, Gianni Di Venanzo, Ennio Guarnieri, Otello Martelli, Giuseppe Rotunno, Luciano Trasatti.