Fondazione Fare Cinema
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Caina


Regia: Stefano Amatucci (opera prima)
Anno di produzione: 2016
Durata: 79'
Tipologia: lungometraggio
Genere: drammatico
Paese: Italia
Produzione: Movieland, Déjŕ Vu
Distributore: moovioole s.r.l.
Data di uscita: 28/05/2018
Formato di proiezione: DCP, colore
Ufficio Stampa: Studio Alfa
Vendite Estere: Filmexport Group
Titolo originale: Caina

Recensioni di :
- CAINA - Senza alcuna pietŕ a caccia di cadaveri

Sinossi: “Caina” in passato era una killer su commissione, uccideva con freddezza e agiva con disprezzo, era specializzata nell’ammazzare gli extracomunitari, perché il suo è un animo xenofobo, violento e con un odio viscerale per tutto ciò che non appartiene alla sua lingua, alla sua razza e soprattutto alla sua religione: incarna infatti i luoghi comuni e le paure di chi ha una rozza visone dell'Islam. Ora “ Caina” passa le sue notti in spiaggia dove fa un mestiere particolare, la “trovacadaveri”: il suo compito è quello di raccogliere tutti i corpi annegati degli extracomunitari che dall’Africa cercano di arrivare in Italia e che il mare riversa sulla riva: sente i morti parlare, avere paura, lamentarsi, ne ascolta le sofferenze, le angosce , le delusioni. I cadaveri arenati vengono smaltiti sciogliendoli nel cemento in un centro di smaltimento statale. Lei guadagna 15 al lordo, su ogni annegato. Nahiri, tunisino, anche lui fa il “trovacadaveri”, ma è abusivo. Insieme ad un gruppo di immigrati irregolari, per sopravvivere, vanno in giro rubando dalle rive i cadaveri degli immigrati, vendendoli sottobanco al centro di smaltimento grazie alla connivenza della sua dirigente, l’anziana signora Ziviello, che opera nel malaffare. La signora Ziviello è un Eichmann al femminile, ma ancora più mediocre, un donna che rende, attraverso la burocrazia, ordinario anche l'orrore, l'incredibile, la disperazione di chi muore. La merce è difficile da recuperare, così gli abusivi decidono di annegare a mare quelli che arrivano vivi. Nahiri non ci sta e abbandona il gruppo offrendosi di lavorare per “Caina” sottomettendosi a essa. Si scrutano diffidenti, si annusano come belve.

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