Sinossi *: 2 aprile 1985: due auto, una dietro l’altra, viaggiano sulla strada che collega Pizzolungo a Trapani. In una c’è Barbara Asta con i due figli gemelli di sette anni, nell’altra il giudice Carlo Palermo, trasferito alla procura di Trapani solo pochi giorni prima. Le auto si affiancano per un attimo e proprio in quel momento l’autobomba parcheggiata sul lato della strada esplode seminando morte: il giudice Palermo viene ferito, mentre Barbara e i suoi gemelli non sopravvivono all’attentato. Margherita Asta, 11 anni, si salva perché è a scuola, ma perde la madre e i fratellini in quella strage di mafia. Il padre, Nunzio, segue per anni le indagini della procura e i processi che accusano mandanti ed esecutori, senza che vengano identificati i veri colpevoli. Margherita cresce tra dolore e rabbia, convinta inizialmente che la tragedia sia colpa del giudice. Dopo la morte del padre, si costituisce parte civile in un nuovo processo che porta finalmente alla condanna dei colpevoli. Solo allora decide di incontrare Carlo Palermo, sopravvissuto ma devastato dal senso di colpa: il loro incontro diventa un momento umano e intenso di riconciliazione e rinascita.