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The Visible Man


Regia: Jacopo Jenna, Duccio Ricciardelli
Anno di produzione: 2008
Durata: 12' 05''
Tipologia: cortometraggio
Genere: arte/sperimentale
Paese: Italia
Produzione: 8MinutiLuce, HZMovie
Distributore: VisualContainer
Data di uscita: n.d.
Formato di proiezione: HD, colore
Titolo originale: The Visible Man

Sinossi: Il lavoro nasce da una riflessione scaturita dall’immagine di un modellino anatomico giocattolo in plastica: "The Visible Man".
Questo modello è una accurata riproduzione in scala del corpo umano, è stato creato come strumento educativo per adolescenti, la sua particolarità è che la pelle risulta trasparente e permette dall’esterno la visione delle ossa e degli organi interni.
Il nostro corpo risulta visibile ed accessibile esteriormente, attraverso la pelle, la carne, ma anche il suo volume, la profondità, la tangibilità. La luce ha poche possibilità di penetrare all’interno, le viscere e le ossa passeranno tutto il loro tempo al buio e resteranno inaccessibili. Non abbiamo una coscienza visiva dei nostri organi interni, dei loro ritmi e dei processi psicologici che ci tengono in vita. Il nostro corpo in questo senso ci risulta assente, oscuro, invisibile.
L’individuo tenta di rappresentare se stesso escludendo il proprio interno e nella società contemporanea l’esterno diventa sempre più forma e funzione dell’essere. Crediamo in ciò che vediamo, precludendo ogni verifica dall’interno, ogni verifica empiricamente tattile. Essere visibili significa essere conformi ad un codice, non esiste un abilità anatomica per essere trasparenti e paradossalmente anche nel sonno, momento dell’assenza corporea, la nostro la visibilità rimane presente.
Il video indaga il concetto di visibilità attraverso sei capitoli fisici, che presentano apparizioni e passaggi di corpi sfuocati, sfuggenti e anonimi in luoghi diversi dove la realtà si intreccia al surreale.
La parte centrale del lavoro si sviluppa nelle sale del museo di Storia Naturale “La Specola” di Firenze, luogo per eccellenza della visibilità anatomica e dell’esposizione immobile di ciò che è all’interno del corpo umano ed animale. Il museo viene presentato come luogo del visibile, luogo dell’esposizione e luce dell’interno.
La presenza dei corpi nel movimento si scioglie, prendendo una forma altra in un continuo riflettere su ciò che è visibile e ciò che non lo è.

Sito Web: http://www.jacopoj.it/?p=133

Ambientazione: Firenze

Note:
L'opera si sviluppa nelle seguenti parti:
- Prefazione: Ciò in cui penetro è privo di luce visibile
- Capitolo I: Il mio corpo è visibile solo se conforme ad un codice
- Capitolo II:L’abilità anatomica di essere trasparenti
- Capitolo III: Chi erano quei corpi
- Capitolo IV:La carne è la visibilità del mio corpo
- Capitolo V: L’inacessibilità delle viscere
- Capitolo VI: Verifica tattile dell’interno. Nella cattedrale alberata


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