Sinossi *: “The Place of Dum Palm” interroga l’uso simbolico del paesaggio all’interno del discorso coloniale italiano: quali parole sono state spese per evocare la luce, il peso dell’aria, una natura, capaci di presentare la colonizzazione come un’estensione “naturale”, persino inevitabile, del paesaggio stesso? Alla fine dell’Ottocento, durante la fase iniziale dell’occupazione italiana in Eritrea, la palma Dum, considerata dalle imprese italiane la pianta più importante della flora regionale venne sottoposta a estrazione e esportazione per la produzione di bottoni. Nel 2025, in una serra ad Amsterdam, mi trovo di fronte a un esemplare di palma Dum.
“Cosa ricordano le tue fibre, le tue radici, il tuo tronco?”
Da questo incontro una serie di scarti, microfratture, glitch emergono nell’inquadratura a infestare il presente, portando in superficie i resti di quello stesso discorso retorico.