Fondazione Fare Cinema
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Storie nel Cemento


Regia: Francesco Clerici
Anno di produzione: 2010
Durata: 28'
Tipologia: documentario
Genere: arte/etnologico/sociale
Paese: Italia
Produzione: Azione Solidale, Punto e Linea
Distributore: n.d.
Data di uscita: n.d.
Formato di ripresa: Mini DV, colore, 4:3
Camera: Canon Xm2 DV Pal
Sistema di montaggio: Final Cut Pro su Mac
Formato di proiezione: DVD, colore
Titolo originale: Storie nel Cemento

Sinossi: "Storie nel Cemento" è il documentario sulla storia, anzi sulle storie, dell’istituto Marchiondi-Spagliardi, riformatorio per ragazzi cosiddetti “problematici” (dagli anni ‘50 agli anni ‘70). Storie che per forza di cosa andavano ricostruite attraverso le persone che vi hanno vissuto. Non esistono video, nessun radiogiornale, nessun documento visivo se non qualche fotografia, di solito a supporto di testi accademici d’architettura che si disinteressano del fatto che, tra il cemento e le vetrate del Marchiondi, oggi scrostate e arrugginite, si sono incrociate vite, esperienze, volti, sguardi.

Sito Web: http://marchiondi.carbonmade.com

Ambientazione: Milano / Baggio (MI) / Varese

Periodo delle riprese: Settembre 2009 - Dicembre 2010

Budget: 6.000 euro

"Storie nel Cemento" è stato sostenuto da:
Banca del Tempo di Baggio
Teche RAI
Barz and Hippo
Circoscrizione di Milano Baggio
Politecnico di Milano


Note:
L’Istituto Marchiondi Spagliardi dopo la Seconda Guerra Mondiale ricostruì la sua nuova sede nella periferia Sud-Ovest di Milano (1953-1954), in una zona all’epoca al confine con le campagne. L’edificio, progettato dall’architetto Vittoriano Viganò, rappresenta ancora oggi un celebre esempio di architettura brutalista famosa a livello internazionale, ancor oggi citata in tutti i libri di architettura. Il modellino dell’edificio è conservato al MoMA di New York. Abbandonato a partire dagli anni ‘80, l’edificio è stato occupato da famiglie rom (fino a 200 individui cui il luogo è stato –nella maggior parte dei casi- “venduto o affittato” da impostori) fino al 2009, anno dello sgombero definitivo.
Oggi l’edificio, di proprietà del Comune di Milano, è stato dato in concessione al Politecnico di Milano che ne curerà il restauro e lo adibirà a residenza universitaria.


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