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Reputazione a Rischio


Regia: Davide Ippolito
Anno di produzione: 2021
Durata: n.d.
Tipologia: documentario
Genere: sociale
Paese: Italia
Distributore: n.d.
Data di uscita:
Formato di proiezione: HD, colore
Ufficio Stampa: Antonella Bartoli
Titolo originale: Reputazione a Rischio

Recensioni di :
- REPUTAZIONE A RISCHIO - Il web, credere o non credere

Sinossi: A prestarsi all’esperimento il Top Manager, ex Lehman Brothers, Terenzio Cugia di Sant’Orsola, che ha finto di essere un cantautore americano al lancio del suo primo album in Italia. L’esperimento vuole dimostrare come sia facile oggi costruirsi una falsa reputazione online o fare del green washing, in un momento in cui, non solo per le imprese ma per tutti noi, la reputazione costituisce un elemento a cui prestare grande attenzione e che richiede alta considerazione. La provocazione di “Reputazione a Rischio”, quindi, vuole mettere in luce come sia sufficiente rendere vagamente plausibile la biografia riveduta e corretta di una persona qualunque, per assicurargli ospitate nella tv generalista, le attenzioni della stampa di settore, interventi in radio e quant’altro.
Grazie al contributo di esperti di settore come Viola Bachini, autrice del libro Fake People, Carmine Spatolisano, Ceo di Telejnform, Michele Sorice della Luiss Guido Carli, Joe Casini cofondatore di Reputation rating si vuole aprire un dibattito sull’influenzabilità della nostra vita, su quanto le informazioni siano manipolabili e quale riscontro abbia tutto ciò sulla nostra quotidianità.
Intervengono nel reportage anche il Vice Presidente di Confindustria Vito Grassi, il Presidente Federmanager Stefano Cuzzilla, il Presidente Cida e Manageritalia Mario Mantovani, Matteo Fago, fondatore di Venere.com ed editore del Salvagente (la rivista che tutela i consumatori), Andrea Maria Mazzaro Presidente di Federprofessional e Claudio Brachino, Direttore e volto storico dell’informazione Italiana.
Il documentario ci aiuta a decifrare il cambiamento che hanno imposto le big four della Silicon Valley (Facebook, Amazon, Google, Apple) nelle nostre vite private e come oggi bisogna tutelarsi e saper fruire degli strumenti digitali.

Sito Web: http://

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