Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri
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Filippo Papini

09/04/1974
Prato, Italia

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Filippo Papini


Filmografia dal 2000:
2016 » doc Don Alberto Maggini La Forza della Passione: regia, soggetto, sceneggiatura, montaggio, fotografia, produttore
2011 » doc Heroes and Heroines: regia, soggetto, sceneggiatura, produttore
2007 » doc Varanasi Bang: regia, soggetto, sceneggiatura, fotografia
2005 » doc Ande: regia, soggetto, sceneggiatura, fotografia, produttore, Riprese
2005 » doc Grand Hotel Tanà: regia, soggetto, sceneggiatura, fotografia, produttore, Riprese
2005 » doc Tra La Paz e la Guerra: regia, soggetto, sceneggiatura, fotografia, produttore, Riprese
2004 » doc Sciacalli a Kathmandu: regia, soggetto, sceneggiatura, fotografia, produttore, Riprese

Biografia:
Filippo Papini nasce a Prato il 9 marzo 1974.
Iscritto a Ragioneria, già a quindici anni comincia a girare l’Europa appassionandosi al tema del viaggio e della conoscenza dell’altro.
Nel 1995 si diploma presso l’Istituto Tecnico Commerciale “Sebastiano Nicastro” di Prato.
Per l’università l’anno seguente si trasferisce a Bologna, per studiare cinema al D.A.M.S.
Nel 1996 Bologna si offriva come un colorato circo itinerante per piazze e vie.
E la vita che si muove, più o meno alla luce del sole, per le piazze e per le vie sposta l’attenzione dello studente su l’uomo che non si vede, che ufficialmente non appare. Ed anche i suoi viaggi si spostano lontano dall’Europa. L’Asia (India, Vietnam, Laos, Cambogia, Thailandia), l’Africa (Tunisia, Marocco, Madagascar) e il Sud America (Brasile, Messico, Honduras, Guatemala) diventano le tappe privilegiate e i luoghi dove in loco comincia le operazioni di studio sull’uomo, sul mondo che lo circonda e sui mezzi mediatici atti a raccontare le storie degli altri.
Psicologia, Storia del Cinema, Antropologia e Cinematografia Documentaria diventano le materie privilegiate nella sua formazione artistica.
Nel 1999, in concomitanza con la prima occupazione auto gestita della sezione Cinema del D.A.M.S., nasce a Bologna la Polivisioni. Una nuova avanguardia cinematografica, fondata sulla libertà espressiva delle moderna auto produzione video digitale. Un movimento artistico chechiama a raccolta i neo cineasti, che, armati di una videocamera e di un computer, vengono spediti per le strade d’Italia e del mondo per raccontare autonomamente nuove storie.
Nel 2003 consegue la Laurea nelle Discipline dell’Arte, della Musica e dello Spettacolo, ad indirizzo Cinema, presso l’Università degli studi di Bologna. Titolo della tesi: “Il Cinema di Alessandro Benvenuti”.
Nel 2004 in Nepal comincia il progetto CARTOLINE DALL’INFERNO. Le CARTOLINE DALL’INFERNO sono opere di cinematografia documentaria spedite da alcuni degli ultimi paradisi naturali del mondo. Compito dell’artista è quello di mostrare la vita. In luoghi unici, che si offrono meravigliosi alla vista ma che in realtà celano un ambiente ostile e selvaggio. La ricostruzione documentaria racconta la quotidianità di un gruppo specifico di soggetti, i senza tetto. Uomini, donne e bambini che estrapolati dall’originale ed incontaminato contesto rurale, cercano disperatamente di sopravvivere per le buie strade delle grandi metropoli. Con l’aiuto dell’associazione onlus APEIRON, crea la suo opera prima SCIACALLI A KATHMANDU. Una cartolina dall’inferno spedita dal continente asiatico, dal paese più vicino al cielo, il Nepal. La ricostruzione artistica e documentaria della quotidianità dei bambini di strada nepalesi. La fredda notte passata in gruppo e all’addiaccio, nelle viuzze più nascoste. Luoghi immersi tetramente in un buio complice. Ai massacranti e pericolosi lavori nella discarica. Il riprendere possesso della notte. Una notte scaldata dai fumi dell’alcool e della colla sniffata.
SCIACALLI A KATHMANDU è un opera di cinematografia documentaria che racconta le storie degli ultimi abitanti del tetto del mondo. Nel 2004 in Madagascar gira GRAND HOTEL TANA’. Una cartolina dall’inferno spedita da uno dei paradisi più incantevoli del continente africano, il Madagascar. La quotidianità delle famiglie di strada malgasce. Interi gruppi familiari che sopravvivono di stenti nelle vie della città. Città che nelle ore serali diventa un unico marciapiede di cartoni e lenzuoli. E nelle discariche una folla di senza tetto che raccoglie tutto ciò che può essere rivenduto come plastica, ferro e lattine. GRAND HOTEL TANA’ è un opera di cinematografia ocumentaria che racconta le storie degli ultimi abitanti di un paradiso terrestre affascinante ma selvaggio e ostile.
Nel 2005 in Bolivia TRA LA PAZ E LA GUERRA. Una cartolina dall’inferno spedita da uno dei paesi più caratteristici del continente americano, la Bolivia. I ragazzi di strada boliviani. Dalla lunga notte a girovagare in gruppo come i pericolosi boss della città. Ai lavori come mendicanti davanti ad una chiesa. Lustrascarpe che si coprono il volto con un inquietate passamontagna che cela la propria identità ai passanti. Ed il loro riprendere possesso della notte. Tra la Paz e la Guerra è un opera di cinematografia documentaria che racconta le storie degli ultimi abitanti delle Ande.
Sempre nel 2005 tra Ecuador, Perù e Bolivia gira ANDE. E le CARTOLINE DALL’INFERNO diventano CARTOLINE. ANDE è un viaggio spazio temporale nel popolo Andino tra Ecuador, Perù e Bolivia. La visione di un viaggio antropologico di ricostruzione artistica e documentaria della storia dell’uomo lungo la catena delle maestose Ande. La genesi, l’inizio della vita e l’uomo. Unico elemento la montagna e il caos del clima, dapprima arido, poi l’acqua e la vita che sboccia. Gli animali e il cantico Checiua che chiama la madre terra e tutti gli elementi del cosmo a vivere.
L’Ecuador. La ragazza, Anna, la vita umana. Le sue mani lavorano. La famiglia si unisce ed il loro lavoro si evolve. Il cibo. L’animale ed il sacrificio per sopravvivere. Il Perù. Ieri, l’invasione dell’uomo bianco. La bellezza folgorante di Macchiu Picciu. L’avvistamento dello straniero come un novello esploratore spagnolo. La conquista come un virus che prende possesso delle bellezze. I piedi degli spagnoli ieri, i piedi dei turisti oggi. Bolivia.
Oggi, la condizione attuale del popolo Andino. Le proteste dei contadini e dei minatori per una nazionalizzazione del petrolio. Sommosse per ridistribuire le ricchezze naturali alla fasce più povere, i nativi, i discendenti degli Incas.
Nel 2006 in India gira VARANASI BANG. Una cartolina spedita da una delle città più spirituali e al tempo stesso caotiche dell’India odierna. Tra preghiere, colori e cadaveri Varanasi è la città sacra di Shiva. Il Gange, che bagna i Ghat di questa magica città, conduce le anime degli hindu direttamente in Paradiso. Il cielo è protetto dal Dio uccello Garuda e le sue aquile vedetta. I tetti sono sorvegliati dal Dio scimmia Hunuman e le sue agilissime scimmie. Le strade sono le roccaforti dalle possenti mucche sacre. Il cobra e8 l’animale di Shiva e il Dio vive nei Sadu. Uomini in bilico tra la santità e l’accattonaggio.
Tra mistiche meditazioni e truffe ai turisti. Le campane che annunciano la Cerimonia e le preghiere di notte. Le abluzioni. Le offerte chiamate Puja. I turisti. I morenti che attendono di essere cremati nel “Burning Ghat”. Che rigetta le ceneri e i corpi nel possente fiume sacro che tutto purifica. Varanasi Bang è una visione artistica che cerca di narrare con immagini reali la vita e la morte nella città sacra di Shiva, una porta che conduce direttamente in paradiso.
Oggi è Filmaker e Reporter free lance di video-documentari e approfondimenti antropologici in relazione alle seguenti tematiche: violenze e discriminazioni socio-culturali subite dalle donne e dai bambini di strada nel mondo.
Coordinatore di attività didattiche e sociali presso enti che in loco si occupano delle problematiche dello sviluppo dei paesi disagiati.
Operatore video specializzato nella ealizzazione di servizi su manifestazioni e sommosse popolari in vari paesi del mondo, sulla documentazione della vita di strada e situazioni socialmente disagiate.
Corrispondente indipendente per l’agenzia di stampa MI.S.N.A. Missionary Service New Agency.
Partecipa all’organizzazione del Festival del Cinema indiano “River to River”.
(ultima modifica: 08/05/2011)

Sito Web: http://www.filippopapini.com