Fondazione Fare Cinema
!Xš‚‰
Gianni Mina'

17/05/1938 - 27/03/2023
Torino, Italia

Gianni Mina'


Filmografia dal 2000:
2023 » doc Scirea, l'Uomo Libero: partecipazione
2022 » doc Gianni Mina', Una Vita da Giornalista: partecipazione, sceneggiatura
2019 » doc Life As a B-Movie: Piero Vivarelli: partecipazione
2018 » doc Monica!: partecipazione
2016 » doc Da Clay ad Alì. La Metamorfosi: partecipazione
2016 » doc Papa Francesco, Cuba e Fidel: regia, soggetto, sceneggiatura
2016 » doc Quando la Terra Chiama: partecipazione
2015 » doc L'Ultima Intervista a Fidel Castro: regia
2015 » Pietro Mennea - La Freccia del Sud: Consulenza
2013 » doc Massimo Racconta Troisi: partecipazione
2012 » doc E Noi ve lo Diciamo: partecipazione
2012 » doc Mimmo Mimino e Mimì (ossia Domenico Modugno): partecipazione
2011 » doc Cuba in the Age of Obama: regia, soggetto, sceneggiatura
2007 » doc Cuban Memories: regia
2007 » doc Maradona, non sarò mai un uomo comune: regia, sceneggiatura
2002 » doc In Viaggio con Che Guevara: regia, sceneggiatura
2002 » doc La Primavera del 2002. L’Italia Protesta l’Italia si Ferma: regia
2002 » doc Ore d'Aria. Storia di Silvia Baraldini: partecipazione

Biografia:
E' uno dei cinquanta, cento operatori culturali, comunicatori, o artisti che hanno ideato e affermato, in Italia, la televisione e il suo linguaggio. Ed è uno dei giornalisti italiani più conosciuti all'estero per i suoi reportages e documentari spesso realizzati in collaborazione con network internazionali.
Gianni Minà, nato a Torino il 17 maggio 1938, ha iniziato la carriera come giornalista sportivo nel 1959 a Tuttosport (di cui sarebbe stato, successivamente, direttore dal '96 al '98). Nel 1960 ha esordito alla Rai come collaboratore dei servizi sportivi per le Olimpiadi di Roma.
Nel 1965, dopo aver esordito al rotocalco sportivo Sprint diretto da Maurizio Barendson, ha incominciato a realizzare reportages e documentari per tutte le rubriche che hanno evoluto il linguaggio giornalistico della televisione, Tv7, AZ, i Servizi speciali del TG e poi Dribbling, Odeon, Gulliver . Ha così seguito otto mondiali di calcio e sette olimpiadi oltre a decine di campionati mondiali di pugilato, fra cui quelli storici dell'epoca di Muhammad Alì.
Ha anche realizzato, in più di trent'anni, una Storia del Jazz in quattro puntate e programmi sulla musica popolare centro e sudamericana, oltre a una storia sociologica e tecnica della boxe in 14 puntate intitolata Facce piene di pugni .
E' stato, al fianco di Maurizio Barendson e Renzo Arbore fra i fondatori de L'altra domenica , un programma che ha fatto epoca.
Nel 1976, anno in cui, dopo 17 anni di precariato, Minà è stato assunto al Tg2 diretto da Andrea Barbato, ha incominciato a raccontare la grande boxe e l'America dello show-business, ma anche dei conflitti sociali delle minoranze. Sono iniziati in quegli anni anche i reportage dall'America Latina che hanno caratterizzato la sua carriera.
Nel 1981 il Presidente Pertini gli consegnò il Premio Saint Vincent come miglior giornalista televisivo dell'anno. Nello stesso periodo, dopo aver collaborato a due cicli di Mixer di Giovanni Minoli, ha esordito come autore e conduttore di Blitz, il programma innovativo di Rai Due che occupava tutta la domenica pomeriggio e nel quale sono intervenuti protagonisti come Federico Fellini, Eduardo De Filippo, Muhammad Alì, Robert De Niro, Jane Fonda, Gabriel Garcia Marquez, Enzo Ferrari, ecc..
Nel 1987 Minà ha intervistato una prima volta per 16 ore il presidente cubano Fidel Castro in un documentario diventato storico e dal quale è stato tratto un libro pubblicato in tutto il mondo. Dallo stesso incontro è stato tratto Fidel racconta il Che, un reportage nel quale il leader cubano per la prima ed unica volta racconta l'epopea di Ernesto Guevara.
Nel 1990 il giornalista ha ripetuto l'intervista, dopo il tramonto del comunismo. I due incontri sono ora riuniti in un libro edito da Sperling & Kupfer intitolato Fidel .
Nel l991 Minà ha realizzato il programma Alta Classe , una serie di profili di grandi artisti come Ray Charles, Pino Daniele, Massimo Troisi, Chico Buarque de Hollanda e altri. Nello stesso anno, ha presentato la Domenica sportiva e ideato il programma di approfondimento Zona Cesarini che seguiva la tradizionale rubrica riservata agli eventi agonistici. Tra gli altri programmi realizzati, Un mondo nel pallone, Ieri, oggi… domani ? con Simona Marchini ed Enrico Vaime e due edizioni di Te voglio bene assaje lo show ideato da Lucio Dalla e dedicato un anno alle canzoni di Antonello Venditti, e l'altro di Zucchero.
Fra i documentari di maggior successo, alcuni di carattere sportivo su Nereo Rocco, Diego Maradona e Michel Platini, Carlos Monzon, Edwin Moses, Pietro Mennea e Cassius Clay-Muhammad Alì, che Minà ha seguito in tutta la sua carriera e al quale ha dedicato un lungometraggio intitolato Una storia americana.
Nel 2001, in particolare, Minà ha realizzato "Maradona: non sarò mai un uomo comune" un reportage-confessione con Diego Maradona alla fine dell'anno più sofferto per la vita dell'ex calciatore. Maradona, per 70 minuti, racconta il suo controverso rapporto con l'Argentina e la politica del suo paese, il suo soggiorno a Cuba, la sua ammirazione per Che Guevara e infine come e perché ha deciso di lasciare il calcio.
Nel 1992 il giornalista ha iniziato un ciclo di opere rivolte al continente latinoamericano: Storia di Rigoberta sul Nobel per la pace Rigoberta Menchù (premiato a Vienna in occasione del summit per i diritti umani organizzato dall'Onu), Immagini dal Chiapas (Marcos e l'insurrezione zapatista) presentato al Festival di Venezia del 1996, Marcos: aquì estamos (un reportage in due puntate sulla marcia degli indigeni Maya dal Chiapas a Città del Messico con una intervista esclusiva al Subcomandante realizzata insieme allo scrittore Manuel Vazquez Montalban) e Il Che trent'anni dopo ispirato alla vicenda umana e politica di Ernesto Che Guevara.
Nel 2004 Minà è riuscito a dar corpo a un progetto inseguito per undici anni e basato sui diari giovanili di Ernesto Guevara e del suo amico Alberto Granado quando, nel 1952, attraversarono in motocicletta e poi, con tutti i mezzi possibili, l'America Latina, partendo dall'Argentina e proseguendo per il Sud del Cile, il deserto di Atacama, le miniere di Chuquicamata, l'Amazzonia peruviana, la Colombia e il Venezuela.
Dopo aver collaborato alla costruzione del film tratto da questa avventura e intitolato I diari della motocicletta , prodotto da Robert Redford e Michael Nozik e diretto da Walter Salles (il regista che fu candidato all'Oscar per Central do Brasil ) Minà ha realizzato il lungometraggio "In viaggio con Che Guevara", ripercorrendo con Alberto Granado ora ultraottantenne, quell'avventura mitica che cambiò la sua vita e quella del suo amico Ernesto. L'opera invitata al Sundance Festival, alla Berlinale e ai Festival di Annecy, di Morelia (Messico), di Valladolid e di Belgrado, ha vinto il Festival di Montreal e in Italia il Nastro d'Argento, il premio della critica.
Collaboratore per anni di Repubblica, Unità, Corriere della Sera e Manifesto , Minà ha realizzato dal '96 al '98 il programma televisivo Storie , dove sono intervenuti alcuni dei protagonisti del nostro tempo (Dalai Lama, Luis Sepulveda, Martin Scorsese, Naomi Campbell, John John Kennedy, Pietro Ingrao, ecc.) e dal quale sono stati tratti due libri. Un suo saggio Continente desaparecido, realizzato con interviste a Gabriel Garcia Marquez, Jorge Amado, Eduardo Galeano, Rigoberta Menchù, mons. Samuel Ruiz, Frei Betto e Pombo e Urbano, compagni sopravvissuti a Che Guevara in Bolivia ha dato il titolo a una collana di saggi sull'America Latina edita dalla Sperling & Kupfer, tuttora da lui diretta.
Nel 2003 Minà ha scritto Un mondo migliore è possibile , un saggio sulle idee germogliate al Forum sociale mondiale di Porto Alegre che stanno cambiando l'America Latina e che è stato già tradotto in lingua spagnola, portoghese e francese. Nel 2005 è uscito Il continente desaparecido è ricomparso , dove questo nuovo vento politico è interpretato da Eduardo Galeano, Fernando Solanas, Hugo Chavez, presidente del Venezuela, Gilberto Gil, cantautore e ministro della Cultura del Brasile e dagli scrittori Arundati Roy, Tarik Ali, Luis Sepulveda, Paco Taibo II e dai teologi Leonardo Boff e Francois Houtart.
Attualmente il giornalista edita e dirige la rivista letteraria Latinoamerica e tutti i sud del mondo ( www.giannimina-latinoamerica.it ) un trimestrale di geopolitica dove scrivono gli intellettuali più prestigiosi del continente americano, di cui l'ultimo numero ha venduto oltre 10.000 copie.
Tre anni fa Minà è stato eletto nell'assemblea della SIAE e fa parte del comitato che idea e realizza Vivaverdi , la rivista degli autori italiani.
(ultima modifica: 02/08/2011)

Sito Web: http://www.giannimina.it