TRIESTE FILM FESTIVAL 37 - Dal 16 al 24 gennaio 2026
Si avvicina la 37a edizione
Trieste Film Festival, il primo e più importante appuntamento italiano con il cinema dell'Europa centro orientale, che si svolgerà a Trieste dal 16 al 24 gennaio con film, documentari, corti, masterclass e incontri con i protagonisti, dai grandi maestri agli esordienti, registi e attori, e con le loro storie, capaci di creare ponti tra Est e Ovest.
Nato alla vigilia della caduta del Muro di Berlino, il festival rappresenta un osservatorio privilegiato sulla società contemporanea, proponendo uno sguardo critico rivolto alle tematiche di oggi: dalle disuguaglianze alle migrazioni, dalle questioni di genere ai diritti civili, dai nazionalismi insorgenti alle frontiere e alle identità plurali. Una visione multietnica e frammentata della Nuova Europa, sede dell’incontro di voci e di Paesi in continuo cambiamento, crocevia di culture.
Sarà la Slovenia il Paese protagonista dello spazio dedicato come ogni anno dal festival alle cineaste dell’Europa centro-orientale, curato da Nerina T. Kocjančič, responsabile della Promozione e della Distribuzione del Centro di Cinema Sloveno di Lubiana, con lo scopo di promuovere le nuove prospettive femminili. Dopo che il focus è stato rivolto negli anni scorsi a Polonia, Georgia, Ucraina, Germania e Serbia, saranno le registe slovene al centro dell’attenzione, con storie capaci di attrarre lo spettatore in fatti e vicende avvenute - se non in un tempo immaginato - alle porte dell’Italia e al centro dell’Europa.
Il programma vede protagonisti 13 lungometraggi, tra documentari e film di finzione, e 10 cortometraggi, opere firmate da altrettante autrici, affermate nel panorama cinematografico europeo grazie alle loro partecipazioni a festival internazionali o altre che attendono di poter stupire il pubblico grazie ai nuovi loro lavori. “Il cinema sloveno ha sempre svolto un ruolo fondamentale al Trieste Film Festival, offrendo una voce distintiva nel panorama cinematografico dell'Europa centro-orientale. Come festival che mette in luce i talenti regionali e i registi emergenti, Trieste offre al cinema sloveno una piattaforma unica per mostrare le sue narrazioni originali, spesso radicate nella complessa storia e nelle identità culturali del Paese. Questo legame favorisce una comprensione più profonda tra i registi sloveni e il pubblico internazionale, promuovendo al contempo collaborazioni transfrontaliere. L'attenzione del festival sul cinema sloveno non solo celebra i suoi successi artistici, ma rafforza anche i legami culturali tra Italia e Slovenia, rendendo Trieste un polo cruciale, un vero e proprio “hub culturale” per lo scambio di idee nella regione, e un luogo speciale per i cineasti sloveni. Il mio legame con il cinema sloveno non è solo professionale: è anche una lunga storia di amicizie, ricerche e meravigliose scoperte”, ha dichiarato Nicoletta Romeo, direttrice artistica del festival, recentemente nominata "Amica del Cinema Sloveno" e ospite d'onore al 28° Festival del Cinema Sloveno di Portorose.
Tra queste ci sarà “
Little Trouble Girls” (Kaj ti je deklica / La ragazza del coro, distribuito in Italia da Tucker Film, e candidato ufficiale della Slovenia agli Oscar 2026) di Urška Djukić, storia di amicizia e primi conflitti tra donne, ma soprattutto di risveglio della sensualità femminile, opera prima passata in programma nell’ultimo febbraio alla Berlinale, e “Fantasy” di Kukla, che con il suo primo lungometraggio (che ha debuttato all’ultimo Festival di Locarno e sarà presentato in anteprima italiana nel concorso lungometraggi), affronta interrogativi profondi legati al passaggio all'età adulta, con tre protagoniste poco più che ventenni in viaggio alla scoperta delle complessità del genere, del desiderio e della ricerca di sé. Nato nell’ambito del forum di coproduzione internazionale “When East Meets West” del festival triestino e in concorso all’edizione 2024, ritorna nella selezione “Cent’anni” di Maja Doroteja Prelog, ritratto di Blaž, sopravvissuto ad una malattia terminale, che parte per un arduo Giro d’Italia celebrativo, in una testimonianza senza filtri, dedicata all’amore e al cambiamento. Non mancherà poi “Ida, ki je pela tako grdo, da so še mrtvi vstali od mrtvih in zapeli z njo” (Ida who sang so badly even the dead rose up and joined her in song) di Ester Ivakič, racconto di una bambina fantasiosa ma stonata, che si convince di poter impedire la morte della nonna entrando nel coro della scuola, che sarà in concorso al Torino Film Festival.
Ancora, in programma “Woman of God” di Maja Prettner (2023), apprezzato al Torino Film Festival, vicenda intima ed esistenziale di una sacerdotessa luterana, o “Body” (Telo) di Petra Seliškar, in premiere nel 2024 al Sarajevo Film Festival, girato nell'arco di vent'anni, esplorazione sensibile della vita straordinaria e del complesso mondo interiore di una donna in lotta con una rara malattia auto-immune. Da “Blind Spot” (Slepa pega) di Hanna Slak, che dal Festival di Locarno 2002 ha viaggiato tra Rotterdam, Chicago, Gent e Thessaloniki, a “Installation of Love” (Instalacija Ljubezni) di Maja Weiss, che nel 2007 si aggiudicò la menzione speciale per il concorso lungometraggi proprio al 19. Trieste Film Festival, fino all’opera di Sonja Prosenc, ospite dell’ultimo festival triestino (con il brillante “Family Therapy”), “History of Love” (Zgodovina ljubezni), menzione speciale della Giuria al festival di Karlovy Vary nel 2018 e co-prodotto dalla friulana Nefertiti.
Tra i corti, trovano spazio sul grande schermo titoli come “Good Luck Orlo!” (Srečno, Orlo!) di Sara Kern (2016), ammirato in concorso alla 73. Mostra di Venezia e al Trieste Film Festival nel 2017; “Raj” ancora di Sonja Prosenc (2019) e “Sisters” (Sestre) di Kukla (2020). Ancora, di una regista protagonista tra i lunghi, “Granny's Sexual Life” (Babičino seksualno življenje) di Urška Djukić ed Émilie Pigeard del 2021, racconto per voce delle nonne della condizione delle donne slovene nella prima metà del XX secolo, vincitore anche tra gli European Film Academy (EFA) e del Miglior Cortometraggio d’Animazione nel 2023 ai Césars. Ancora, ci sarà il corto d’animazione “Steakhouse” di Špela Čadež, che, tra gli altri, ha ottenuto il premio della giuria ad Annecy, la menzione speciale a Locarno nel 2021 ed è entrato nella shortlist per la categoria “Best Animated Short Film” alla 95ma edizione dei Premi Oscar.
12/11/2025, 09:48