CINQUE SECONDI - Caterina Rugghia: "Il mio primo film"
Il suo volto appare nelle locandine del film, ma del suo ruolo non si parla nelle sinossi né nelle recensioni che non vogliano svelare troppo della trama:
Caterina Rugghia è tra le protagoniste di
"Cinque secondi" di Paolo Virzì (in un ricco cast che va da Valerio Mastandrea a Valeria Bruni Tedeschi, Galatea Bellugi, Ilaria Spada), esordiente dal sicuro talento che in pochi minuti sulla scena sa emozionare e restare impressa nel cuore del pubblico.
"Sono Caterina, ho 22 anni, frequento l'ultimo anno dell'Accademia Silvio D'Amico e questo è il mio primo film", racconta lei stessa, a inizio intervista, nel presentarsi. "Si tratta del mio primo film, non mi aspettavo niente in termini di fama o altro, non ricercavo il mio nome sulla locandina, ero consapevole - avendo letto la sceneggiatura - che del mio ruolo è meglio si parli poco prima di vederlo, richiede delicatezza nella comunicazione. Quello che non mi aspettavo era la mia faccia sulle locandine di tutta Roma!".
Come sei arrivata al provino per questo esordio?
"Che io amassi questo mestiere l'ho capito via via, dagli spettacoli della scuola materna, fino al liceo, ho notato che sempre più contavo i minuti che mi separavano dall'entrare in scena, ne volevo sempre un po' di più... Ho iniziato a collaborare con la mia attuale agenzia, la Alessandro Pellegrini Management, a 16/17 anni e così sono arrivata scoprire questa opportunità".
Come si è svolto il provino? Quanto sapevi del ruolo?
"Il primo provino era una video-presentazione per un ruolo diverso, quello di una delle ragazze del gruppo della vigna, dovevo chiacchierare come se fosse un'intervista a quel personaggio. Poi mi hanno chiamato per un call back ma direttamente per il ruolo di Elena, mi hanno dieci giorni per prepararmi, un tempo lunghissimo, segno di una grande attenzione verso il mestiere dell'attore. Ricordo un provino bello, avevo preparato una proposta chiara dell'immagine che volevo rappresentare, il tema da affrontare è molto difficile".
Senza rischiare di dire troppo su Elena, come ci avete lavorato?
"Paolo rispetto a questo personaggio mi ha seguita molto ma anche lasciato molto libera, lo studio fatto per costruirla lo aveva convinto, mi ha detto che si fidava di me. Per me è stata la prima esperienza, mi è stato molto vicino, era una spalla attenta, precisa, ma il lavoro sulla rappresentazione della condizione del personaggio è stato tutto mio. Sono felice di aver ricevuto fino solo riscontri positivi, la mia scena ha molto emozionato il pubblico".
E adesso?
"Vediamo cosa ci succede, sono all'ultimo anno di accademia e ci tengo, voglio curare bene il mio percorso di formazione, anche perché sogno di fare questo lavoro per sempre e voglio avere più strumenti possibili! Mi sento privilegiata di essere ancora allieva e di non essere sola in mezzo al mare del mondo, ho un valido sostegno e poi vediamo, continuo coi provini intanto".
04/11/2025, 08:06
Carlo Griseri