BOLZANO - LE GIORNATE DELLA MOSTRA - Giovani sguardi e nuove visioni
Lunedì 27 ottobre, ore 20.15, ultima serata al Multisala Capitol di Bolzano con le opere dei registi emergenti della
Settimana Internazionale della Critica. Ospiti in sala Valeria Gaudieri, Matteo Giampetruzzi, Paoli De Luca e il Collettivo Hariel, con la moderazione di Michela Manente.
Dopo tre settimane di grande cinema, si concludono al Multisala Capitol le proiezioni delle opere della Settimana Internazionale della Critica edizione 2025. Il progetto è promosso da AGIS, ANEC e FICE delle Tre Venezie in collaborazione con la Provincia autonoma di Bolzano – Alto Adige.
Lunedì 27 ottobre a partire dalle 20.15, il pubblico potrà assistere a una proiezione speciale dedicata ai cortometraggi in concorso della Settimana Internazionale della Critica – SIC@SIC, la sezione autonoma e parallela della Mostra di Venezia che da dieci anni scopre e valorizza i nuovi autori del cinema italiano.
A presentare le opere in sala saranno gli stessi registi Valeria Gaudieri, Matteo Giampetruzzi, Paoli De Luca e il Collettivo Hariel, che dialogheranno con il pubblico anche al termine delle proiezioni. A moderare la serata sarà la critica cinematografica Michela Manente.
In programma “
Arca” (Italia, 2025) di Lorenzo Quagliozzi, un’affascinante parabola fantascientifica ambientata tra passato e futuro. Durante la Guerra Fredda, un gruppo di registi hollywoodiani, reduci dagli orrori del secondo conflitto mondiale, avvia un programma segreto per salvaguardare la memoria dell’umanità. Un secolo dopo, la loro eredità diventa l’ultima speranza contro l’annientamento, in un’opera che riflette sui rapporti tra cinema, storia e sopravvivenza.
Segue “
Festa in famiglia” (Italia, 2025, 19’) di Nadir Taji un lucido e disturbante spaccato domestico che indaga, non senza ferocia, le crepe delle relazioni e le convenzioni sociali. In un giorno di festa, l’atmosfera serena di una famiglia marocchina viene improvvisamente spezzata da un evento scioccante: Hassan molesta di nascosto la cugina di soli dodici anni. Quando l’episodio emerge, gli adulti si trovano di fronte a un dilemma impossibile – proteggere la famiglia o affrontare la verità – scoprendo che uscirne indenni non è possibile.
In “
Marina” (Italia, 2025) di Paoli De Luca, Premio al Miglior Cortometraggio e al Miglior Contributo Tecnico, la protagonista trascorre un fine settimana estivo a casa dell’amica Camilla, un tempo complice e ora riflesso di un corpo diverso, difficile da accettare. Un anno dopo l’inizio della sua transizione di genere, Marina si misura con lo sguardo degli altri e con il proprio, in un gioco di specchi che alterna fragilità e forza. L’arrivo di una presenza maschile accende tensioni sottili e mette in discussione equilibri e identità. Con sensibilità e misura, il film racconta il percorso verso l’autenticità, tra amicizia, desiderio e accettazione.
“
La moto” (Italia/Danimarca/Spagna, 2025) di Matteo Giampetruzzi, racconta un’intensa storia di formazione e desiderio ambientata tra le montagne del Sud Italia. Luca, un ragazzo introverso e sensibile, è attratto da Valerio, giovane più grande e affascinato dal rombo delle motociclette. Nel silenzio dei paesaggi assolati, la loro complicità segreta si trasforma lentamente in ossessione, in un crescendo emotivo che mette a nudo il confine labile tra attrazione, violenza e ricerca di sé.
Con “
El pütì pèrs” (Italia, 2025) di Paolo Baiguera, la narrazione si fa intima e sospesa: nei boschi della Fobbia, un uomo trascorre le giornate a intagliare il legno, convinto che nel cuore dei tronchi si nasconda suo figlio, scomparso anni prima. Realtà e leggenda si confondono, e la favola di Pinocchio si rovescia in un racconto di lutto e redenzione, tra dolore, immaginazione e speranza.
A rappresentare il versante più sperimentale sarà “
The PØRNØGRAPHƏR” (Italia, 2025) del Collettivo Hariel (Pietro Lafiandra, Flavio Pizzorno, Andrea Rossini), Premio del Centro Nazionale del Cortometraggio, un’opera che unisce cinema, intelligenza artificiale e linguaggi digitali per interrogare la materia stessa dell’immagine. Attraverso una videochiamata tra tre uomini che non riescono a comprendersi, il film trasforma lo schermo in un luogo di smarrimento e conoscenza, un viaggio nella “carne marcita delle immagini” dove tecnologia e identità si sovrappongono, rivelando la fragilità del corpo e dell’io.
Chiude la selezione “
Sante” (Italia, 2025) di Valeria Gaudieri, un racconto di formazione al femminile che affronta il passaggio dall’infanzia all’adolescenza con una delicatezza visiva sorprendente. Bianca, dodicenne scelta per impersonare l’angelo nella festa del paese, simbolo di purezza e grazia, vive l’esperienza come un rito di passaggio che incrina la superficie dell’innocenza. L’incontro con Ginevra apre una crepa da cui filtra un desiderio nuovo e destabilizzante, restituendo il senso più profondo di un’età fragile e in trasformazione, tra colpa, scoperta e libertà.
Insieme, questi cortometraggi compongono un mosaico di linguaggi e visioni che restituisce la vitalità del nuovo cinema italiano: sguardi giovani e coraggiosi, capaci di attraversare il reale con profondità, di reinventare le forme e di aprire varchi tra intimità e immaginazione. Un viaggio nelle emozioni e nelle idee che animano la settima arte, e che conferma la SIC@SIC come uno dei più importanti laboratori di ricerca e talenti del panorama contemporaneo.
Tutte le proiezioni sono a ingresso libero e gratuito fino a esaurimento posti.
24/10/2025, 16:18