FLIGHT - MOSTRA DEL CINEMA DI GENOVA 6 - I vincitori
GIURIA INTERNAZIONALE
Sara Fgaier, Fabrizio Ferraro, Claire Angelini, Ross Lipman e Roberto Rossini
GRAND PRIX
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Here or Here" di Collectif Hasard
Con Here or here dal collettivo Hasard riconosciamo un lavoro cinematografico collettivo su temi importanti e attuali tra i quali, di scottante attualità, l’esilio dei Palestinesi espulsi dalla loro terra nel 1948. Il film riesce coi suoi mezzi visuali e sonori non banalizzati ma letti in chiave poetica, e con evidenti omaggi alle avanguardie cinematografiche dei primi del ‘900, senza nostalgia però, ma con una grande tenerezza, a universalizzare la questione dell'esilio e dello sradicamento,
aprendosi a una dimensione poetica delle cose semplici e materiali che vengono magnificamente esaltate.
Premio Migliore Film
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12 Asterisci" di Telemach Wiesinger
La giuria ha deciso di assegnare il premio del lungometraggio a 12 Asterisci. Questo film-poema ricorda che bisogna che ci siano delle frontiere istituite perché ci siano dei paesi. Ma chi dice paese, dice nazione e necessariamente anche nazionalismo. Nelle forme costruite, raffinate e radicali di un viaggio in bianco e nero in qualche modo immobile tra il nord e il sud dell'Europa, con le sue variazioni di luce e di contrasti, 12 Asterici ci dimostra nel suo modo formale l'invisibilità di quello che chiamiamo frontiere o confini, e per conseguenza, dal punto di vista della geografia, l'arbitrarietà del suo tracciamento. Per le scelte formali del cineasta, la giustapposizione di tutte queste viste non è lì per comporre un insieme ma al contrario mette l'idea dell'Europa nel passato di sé stessa.
Menzione Speciale
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Pulse" di May Kassem
Un racconto intimo, semplice e sincero. Assemblando materiali eterogenei la regista lascia traccia di sé, non si tratta della restituzione cinematografica di un’identità bensì dell’impronta dei passi di un soggetto in ricerca di un senso e di una salvezza nel bello. Un processo di ricerca che si concretizza in questo mescolamento, a cui lo spettatore è invitato a prendere parte.
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Premio Migliore Cortometraggio
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Frantumi" di Mattia Biondi
Frantumi è un’opera preziosa, evocativa ed elegante. Ci troviamo immersi in una sensazione di irresistibile intensità, di cui riusciamo a cogliere il sapore, che rimane con noi. Il carrello circolare su di lei sola nel nulla è un’immagine folgorante e indimenticabile che ci ha lasciati senza fiato.
Frantumi is a precious, evocative, and elegant work.
Menzione Speciale Cortometraggi
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Where are you, faby books?" di Annelein Pompe
Il saggio personale di Annelein Pompe, incentrato sulla ricerca di una donna incontrata per caso, diventa una meditazione sulla natura delle connessioni invisibili che esistono tra noi e su come i nostri percorsi si intrecciano. È anche una celebrazione dei piccoli eventi che viviamo mentre siamo in cammino verso qualcos’altro, inseguendo ciò che potrebbe essere una causa persa, ma che ci regala sorprese che non avremmo mai anticipato.
Premio Migliore Animazione
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Holy Heaveness" di Farnoosh Abedi, Negah Khezre Fardyardad, Mohammad Ghaffari
Una convincente prova di “puppet animation” tradizionale in stop-motion, con grande attenzione ai dettagli, alle ambientazioni e alle musiche, in una storia ricca di sentimento ed empatia.
Menzione Speciale Animazione
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Rain Ondulations" di Ruxandra Mitache
Con la menzione attribuita a Rain ondulations abbiamo voluto riconoscere le qualità sensibili di una poesia visiva che rende omaggio alla materialità della pittura e al suo ritmo musicale, in relazione alle immagini.
Premio Videoarte
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Intruders" di Jan Locus
Intruders ci interroga sulle tracce della presenza. La vita, con le sue immagini, non può fare a meno della superficie per manifestarsi e aprire le sue relazioni infinite.
GIURIA DI “VOLO IN LIGURIA”
Luca Calenda, Christian Lebrat, Raffaella Grassi e Ferruccio Giromini
Premio Fondazione Carige
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La solita storia" di Federico Bozzo e Pierluigi Gori
Un oggetto cinematografico che interpreta un tema generazionale con inventiva, autoironia, levità ed evidente competenza tecnica ed economia produttiva
GIURIA DEL GRUPPO LIGURE CRITICI CINEMATOGRAFICI SNCCI
Andrea Borneto e Furio Fossati, Juri Saitta
Premio
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Holy Heavêness" di Farnoosh Abedi, Negah Khezre Fardyardad, Mohammad Ghaffari
Per la sensibilità con cui racconta uno stato d’animo di transizione esistenziale utilizzando uno stile profondo, scavato nelle fessure dello stop motion. La narrazione essenziale ma evocativa riesce a far varcare allo spettatore la dolorosa porta che separa i ricordi di una vita finita, e il suo annesso bagaglio emotivo dal quale è difficile staccarsi, con la luce di un nuovo inizio, una nuova vita.
Premio Migliore Film "Volo in Liguria"”
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La solita storia" di Federico Bozzo e Pierluigi Gori
Per il modo efficace e ironico con cui racconta lo smarrimento e la fase di stallo di un giovane alle soglie della vita lavorativa. Un senso di straniamento trasmesso grazie anche al buon uso della voce fuori campo, della musica e del bianco e nero impresso su pellicola.
GIURIA STUDENTESCA
Studenti dell’Università degli Studi di Genova e di altre istituzioni accademiche
Premio
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Holy Heavêness" di Farnoosh Abedi, Negah Khezre Fardyardad, Mohammad Ghaffari
Del film abbiamo apprezzato l’animazione e il significato sottinteso, l’opera affronta un tema universale senza cadere nella retorica. L’angoscia che accompagna il tema viene declinata con dolcezza e un lume di speranza. Nonostante il messaggio appaia chiaro, questo si può dispiegare in forme diverse lasciando spazio alla soggettività dello spettatore. Osserviamo il protagonista affrontare la sua esistenza con questa figura che lo accompagna quasi fosse un fantasma che rappresenta la ciclicità della vita. La morte e la nascita si intersecano e si fondono insieme dando spessore alle fasi di passaggio che il protagonista intraprende. L’animazione rende dignità alla narrazione e il lume di speranza è rappresentato perfettamente attraverso la mano del bambino che si protende verso il cielo facendo sì che nulla appaia perduto.
Menzione Speciale
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Giant’s Kettle" di Markku Hakala e Mari Käki
Nel film di Hakala e Käki la bellezza visiva domina sulla narrazione con inquadrature che parlano senza bisogno di dialoghi. Una comunicazione assente che arriva però dritta, attraverso lo sguardo, allo spettatore. I personaggi abitano uno spazio liminale all’interno di inquadrature caratterizzate da un perfetto minimalismo estetico, affascinante e retrofuturista.
13/10/2025, 11:17