PORTUALI - In streaming su OpenDDB dal 13 ottobre
Il blocco dei porti, lo sciopero contro la “nave delle armi”, la sicurezza sul posto di lavoro, la ricerca di un sindacato più attento alle istanze del presente. Parte da qui “
Portuali” di Perla Sardella (2024), il documentario che racconta dall’interno il gruppo di lavoratori del porto di Genova - raccolti sotto la sigla autonoma C.A.L.P. (Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali) - e porta al fianco dei camalli, dentro le loro battaglie tuttora attuali, come l’ultima che li ha visti protagonisti anche a sostegno della Global Sumud Flotilla (con Josè Nivoi a bordo), nel lanciare l’appello diventato parola d’ordine tra i milioni scesi in piazza in tutta Italia, “Blocchiamo tutto”.
Dopo il fortunato viaggio nelle sale cinematografiche e non solo, che ancora continua dalle città alle province, il documentario arriva da oggi lunedì 13 ottobre in streaming su OpenDDB. Tutte le informazioni sul sito: https://openddb.it/film/portuali/.
Il docufilm è prodotto da Berenice Film con il sostegno di Rosa-Luxemburg-Stiftung Brussels Office e Stiftung Menschenwürde und arbeitswelt, e vede la collaborazione con AAMOD Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico. È stato distribuito nelle sale da OpenDDB.
In un video diventato virale su giornali e social, solo poche settimane fa, si sente un lavoratore del CALP, Riccardo, dire al microfono verso una numerosa platea al Porto di Genova: “Se perdiamo il contatto con la Flotilla, noi blocchiamo tutto”. Si riferisce alla regata poi effettivamente fermata al largo delle acque internazionali, di fronte alle coste di Gaza, dalle forze israeliane: quell’affermazione è diventata di fatto il grido di milioni di manifestanti in tutta Italia. Ma il blocco delle navi al porto è una pratica storica dei lavoratori genovesi del porto, che inizia molto prima.
Lo racconta il documentario di Perla Sardella, che entra nelle giornate dei lavoratori portuali e nel loro mondo sindacale, e riprende uno spaccato delle attività del C.A.L.P., Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali di Genova, tra il 2019 e il 2023. I portuali si riuniscono in assemblea per discutere sulle difficoltà nel rapportarsi con il sindacato tradizionale, per denunciare il passaggio delle navi che trasportano armamenti ed esplosivi destinati ai teatri di guerra, per ragionare sulla necessità di fare rete e includere un approccio intersezionale nel loro agire politico. Gli scioperi contro la “nave delle armi” hanno portato il collettivo a chiedersi che forma possa avere un sindacato più attento alle istanze del presente, dalle richieste di maggiori diritti e sicurezza sul posto di lavoro alla vicinanza a tematiche di genere, ambientali, sociali, nella necessità di convergenza e unione delle domande sociali. Dall’antimilitarismo al dialogo con gli altri portuali del Mediterraneo, il documentario racconta il sogno di dare forma a un mondo diverso, e il prezzo che questa ricerca comporta. Tra le immagini passano costantemente i primi piani in assemblee, la ritualità della vita in comune e riprese d’archivio, elementi che rimettono al centro il lavoro e il conflitto come primo motore di cambiamento nella Storia.
“‘Portuali’ non è stato solo un progetto documentario durato quattro anni. È stata un’esperienza immersiva e condivisa che ha trasformato il mio sguardo sulla lotta politica e sul mondo del lavoro. - ha dichiarato la regista Perla Sardella - Da quando ho cominciato a seguire i portuali del CALP di Genova, nel 2021, ho visto da vicino cosa significa prendere posizione, mettere in gioco la propria vita per fermare un sistema che considera la guerra un commercio come un altro, e i lavoratori come corpi svuotati di coscienza. Non immaginavamo (e di certo non speravamo) che in questi due anni il tema del commercio di armi sarebbe tornato con prepotenza al centro del dibattito pubblico. Eppure l’Europa oggi si prepara a riarmarsi e il genocidio in corso in Palestina avviene anche grazie a carri armati e munizioni marchiati Made in Italy. Per me è stato un privilegio seguire da vicino i portuali del CALP, che da anni si oppongono a questo sistema bloccando navi, fermando carichi, e mettendo i loro corpi tra le armi e il mare, tra il sistema economico capitalista che fagocita ogni tipo di significato e l'attenzione alla questione etica e sociale del proprio lavoro. La loro azione non è simbolica: è concreta, radicale, necessaria. E raccontarla è stato un atto di responsabilità”
Perla Sardella (Jesi, 1991) vive e lavora a Genova, dove fa anche l’insegnante di scuola superiore. Lavora con immagini fisse e in movimento, e con diversi formati che comprendono il documentario, la fotografia, l’audio e le video-installazioni. I suoi lavori si muovono a cavallo tra sperimentazione e osservazione. Tra i suoi lavori: Please Rewind (2017), Prendere la parola (2019), Le grand viveur (2020), Le Ersilie (2022), Prima Persona Plurale (2023).
13/10/2025, 10:32