STORIA DI UN RISCATTO - Un film sul drammatico
rapimento di Giuseppe Vinci
Il 15 ottobre, giorno di uscita nelle sale di “
Storia di un Riscatto”, di Stefano Odoardi, è una data simbolica e particolarmente significativa, sia per la vicenda raccontata dal film che per la storia recente italiana.
Il 15 ottobre 1995 fu infatti rilasciato, dopo interminabili trecentodieci giorni di prigionia,
Giuseppe Vinci, imprenditore di Macomer, titolare, con la sua famiglia, di una catena di supermercati in tutta la Sardegna, rapito da una banda di sequestratori.
Il film ripercorre quello che è stato il rapimento più lungo che si sia mai verificato nella storia dell’anonima sequestri in Sardegna, iniziato il 9 dicembre 1994 e terminato il 15 ottobre 1995, in seguito al pagamento di un riscatto pluri-miliardario da parte della famiglia, nonostante il blocco dei beni messo in atto dal governo italiano.
Nel film,
Giuseppe Vinci, oggi sessantenne, interpreta sé stesso: il suo volto, mentre rilegge i ritagli di giornale del tempo, con la cronaca degli avvenimenti che lo hanno riguardato, porta i segni della sofferenza ed è ancora una maschera di dolore vivo. Sono stati infatti giorni, quelli del rapimento, veramente difficili per l’imprenditore sardo e per la sua famiglia: la giovane moglie Sharon, il bimbo piccolissimo, i genitori. Giorni che hanno lasciato un segno indelebile nell’animo di uomo gentile, conosciuto da tutti per la sua correttezza, nel lavoro come nella vita quotidiana. Una devastazione a tutto tondo, che ha comportato anche la chiusura della catena di supermercati Vinci.
Nel film Odoardi non mette enfasi nel racconto, probabilmente non ce n’è bisogno, perché a volte la realtà supera la fantasia e anche solo raccontare linearmente cosa è successo, è sufficiente per far capire a chi guarda il film la drammaticità degli eventi.
Il regista italiano, che lavora tra l’Italia e l’Olanda, spaziando tra diversi generi e linguaggi, da quelli dell’arte contemporanea, al documentario fino alla fiction, in questo film prosegue, da una nuova prospettiva, la sua indagine sui lati oscuri dell’animo umano, come aveva già fatto nel film “
Dark Matter” e, se volgiamo, anche suo “
Progetto Mancanza”, declinato nell’arte e nel cinema (suoi i film “
Mancanza-Inferno” e “
Mancanza-Purgatorio”, primi due capitoli della trilogia).
In “
Storia di un Riscatto”, il denaro che corrompe le anime porta un gruppo di pastori a provocare una sofferenza enorme ad un altro essere umano. Perché ogni membro della banda dei sequestratori (come afferma uno di loro nel film) è rimasto quel bambino che guarda le vetrine ma sa di non poter comprare ciò che desidera. Ma l’illusione di diventare ricchi durerà ben poco, e con essa una felicità rincorsa e mai raggiunta: la cronaca (non il film) ci racconta che i sequestratori furono arrestati poco tempo dopo il sequestro.
Ma il messaggio del film non è del tutto “dark”: resta infatti il potere catartico del cinema per superare un dolore grande e mai dimenticato.
10/10/2025, 15:30
Elisabetta Vagaggini