Note di regia di "Un sole bellissimo"
Cresciamo pieni di domande a cui nessuno sa davvero rispondere, cercando di capire chi siamo mentre inciampiamo nel futuro senza una direzione precisa. Ci illudiamo di avere il controllo, ma spesso stiamo solo cercando di non cadere. L’amicizia e l’amore ci danno forza, ci fanno sentire meno soli, ma a volte ci soffocano senza volerlo, diventano gabbie invece che rifugi. E allora ci allontaniamo, torniamo, scappiamo di nuovo. Forse crescere è proprio questo: capire quando restare e quando lasciarsi andare. Ma soprattutto, imparare ad ascoltare noi stessi, senza paura di essere diversi, senza fingere di essere qualcun altro. Perché́ l’unica strada che vale davvero la pena seguire è quella che sentiamo nostra. In questo cortometraggio ho voluto raccontare quella sensazione che arriva all’improvviso, come un pugno nello stomaco, quando il mondo sembra troppo grande, troppo veloce, troppo distante. La paura di non essere capiti nemmeno da chi ci conosce da sempre, il peso di aspettative che non abbiamo mai scelto, il sentirsi intrappolati in qualcosa che non ci appartiene. E così ci perdiamo, senza mappe, senza punti di riferimento, sperando che da qualche parte, anche senza saperlo, stiamo andando nella direzione giusta.
Gabriele Manzoni