Note di produzione di "Lasciatemi Morire Ridendo"
Nell'estate del 2022, abbiamo incontrato Stefano tramite i social media, uno strumento che ha sempre utilizzato con grande efficacia per condividere la sua storia. Da questo incontro è nata una connessione profonda, un'amicizia che ha superato la differenza d’età e si è radicata nel desiderio comune di raccontare e condividere.
Stefano desiderava raccontarsi, e noi sentivamo il dovere di far conoscere la sua storia. In questi due anni, abbiamo trascorso oltre due mesi di riprese documentando la sua quotidianità in Veneto. Lo abbiamo seguito in ogni aspetto della sua vita: dagli eventi pubblici e festival, alle gite quotidiane, fino ai momenti più intimi, condividendo le sue vittorie e affrontando insieme le sfide della sua malattia.
Il nostro team è cresciuto gradualmente, arricchendosi del talento e dell’entusiasmo di sette giovani professionisti che, con le loro competenze, hanno reso possibile la realizzazione di questo progetto.
Nel 2022, il progetto ha ottenuto il supporto di Banca Etica tramite il bando 'Impatto +', consentendoci di lanciare una campagna di crowdfunding di successo su Produzioni dal Basso. Grazie a un finanziamento a fondo perduto di Banca Etica, che ha coperto il restante 25% del budget, dopo aver raggiunto il 75%, abbiamo raccolto complessivamente 20.000 euro, una cifra fondamentale per calibrare i costi di produzione. Inoltre, la nostra Accademia di Cinema, Accademia 09 di Milano, ci ha fornito gran parte dell'attrezzatura necessaria.
Real Game, un'associazione culturale di Milano fondata dalla nostra produttrice Virginia Rosaschino, ha sostenuto il progetto sin dalle sue fasi iniziali. Nel 2024, Dreamscape, una nuova casa di produzione e rental fondata da Massimiliano Fumagalli e Alessandro Conconi, ha incluso questo documentario come suo primo progetto, segnando un passo importante verso la finalizzazione e la distribuzione del film.
Il documentario si rivolge a un pubblico ampio e diversificato, affrontando temi universali come la morte, la malattia e la libertà. Questi argomenti risuonano profondamente, in particolare tra coloro che sono sensibili ai diritti civili e al mondo dell'associazionismo. La storia di Stefano invita tutti noi a riflettere su questioni ideologiche, religiose e politiche, con la stessa grazia e serietà con cui lui ha vissuto la sua vita.
Per garantire una diffusione capillare del documentario, miriamo a una distribuzione internazionale, iniziando dalla partecipazione ai festival cinematografici di maggiore rilevanza. Prevediamo anche una distribuzione nelle sale cinematografiche, supportata da eventi, incontri e rassegne pubbliche in collaborazione con l'Associazione Luca Coscioni e altre realtà associative italiane, per stimolare un dialogo aperto sui temi sociali trattati.
La scomparsa prematura di Stefano ci ha profondamente colpiti, ma siamo convinti che questo
documentario non sia solo un tributo alla sua vita, ma anche un potente strumento per sensibilizzare e ispirare il pubblico su temi di grande rilevanza sociale e umana. Siamo certi che, ovunque si trovi, Stefano sarà orgoglioso di vedere la sua storia raccontata e condivisa con il mondo, toccando il cuore di chiunque la incontri.