VENEZIA 82 - Laura Samani: "Un film metanarrativo"
A Venezia 82 in concorso Orizzonti è stato presentato
"Un anno di scuola" di Laura Samani.
Il film nasce da episodi autobiografici?
Samani: "Più che altro direi che è un'operazione metanarrativa: è tratto molto liberamente dal romanzo di Gianni Stuparich, che è ambientato nel mio liceo e che ho letto in quel luogo quando avevo l'età dei miei protagonisti. Durante il primo lockdown ero bloccata a casa dei miei genitori, con i miei libri di adolescente, l'ho riletto e ho capito subito - non avevo ancora finito di girare "Piccolo corpo" - che sarebbe stato quello il mio secondo film.
Dopo il mio primo film, che è stato per me molto importante ma anche molto doloroso da affrontare, avevo bisogno di levità e ho pensato che sarebbe stato perfetto un film con degli adolescenti.
Di autobiografico c'è un luogo del cuore a Trieste, le antenne di Conconello dove c'è il loro primo appuntamento, che è dove anche io e mio marito andammo alla nostra prima uscita".
L'ambientazione nel 2007 dove nasce?
"E' stato l'anno del mio diploma, egoisticamente vedevo perfetto quel momento storico. Poi con Elisa Dondi, la co-sceneggiatrice, abbiamo realizzato che è stato anche l'ultimo anno prima dell'arrivo dei social, che hanno stravolto i rapporti e io volevo fosse un film sui corpi, senza il filtro del digitale. Il 2007 è anche l'anno della caduta dei confini con la Slovenia, siamo prima della crisi economica del 2008... era proprio un'altra epoca, è davvero un film in costume".
Come avete scelto il cast, di giovani ed esordienti?
"A me piace lavorare con gente che mi piace, che sento affine. Devo ringraziare il casting Davide Zurolo e Alejando Bonn, che è stato anche l'acting coach: abbiamo prima scelto i tre ragazzi, dovevamo formare il trio di amici, che fossero affiatati e si sentissero gruppo, poi abbiamo presentato loro Stella. E' stato molto bello vedere come l'hanno accolta, come si sono dimostrati attenti verso i suoi bisogni.
Siamo molto contenti del loro percorso, sul set e nella vita, sono diventati amici. Era fondamentale per rendere credibile tutto: all'inizio del film noi vediamo Fred attraverso i loro occhi, alla fine siamo con lei a guardare loro".
Stella Wendick interpreta Fred: "Non è molto diversa da me, anzi: con Laura abbiamo parlato tantissimo del personaggio, ho cercato di renderla una versione "+" di me".
Elisa Dondi aggiunge come "le differenze con il libro sono molte ma giustificate. E' ambientato a inizio Novecento e la ragazza straniera che arriva, da Vienna in quel caso, sconvolge gli equilibri solo perché donna che vuole istruirsi in una realtà fino a quel momento maschile. Oggi non avrebbe più senso, serviva anche qualcosa di esotico e per quello abbiamo pensato alla Svezia. Diciamo che del libro abbiamo soprattutto tenuto una frase come "cuore" di tutto, quando viene scritto "Da tre divennero quattro". E' tutto lì, per noi".
31/08/2025, 14:47
Carlo Griseri