FILM FESTIVAL DELLA LESSINIA 31 - Moni Ovadia:
"Combattiamo per la salvezza dell’umanità"
La stupidità dei nazionalismi, il delirio dei confini, il silenzio complice dell’Occidente, le atrocità del genocidio internazionale che sta avvenendo a Gaza, la necessità di fermare le armi subito e di sostenere la missione marittima della Global Sumud Flotilla che porterà aiuti via mare.
Moni Ovadia ha portato, mercoledì 27 agosto 2025, la sua voce coraggiosa al
Film Festival della Lessinia. All’arrivo nella Piazza del Festival per l’incontro
Parole Alte, moderato dal direttore artistico Alessandro Anderloni. il musicista, scrittore, attore e intellettuale è stato accolto da un lungo applauso da parte del numeroso pubblico che lo ha pazientemente atteso per oltre un’ora e mezza
"
Per fare capire che noi siamo una colonia, una provincia, che deve ricevere informazione controllata, censurata", Ovadia ha aperto l’incontro con lettura di brevi testi di due israeliani: dello storico Ariel Toaff, figlio del rabbino capo di Roma per tanti anni e partigiano: “
Israele sotto Netanyahu sta imboccando come un ciuco ubriaco la strada verso un debacle economica senza precedenti e l’isolamento internazionale. Gaza non rischia di essere la tomba di Netanyahu e dei suoi folli seguaci ma la nostra e non abbiamo fatto nulla per impedirlo. Di fatto siamo suoi complici, ignobilmente complici”. Poi del giornalista Gideon Levy, che da quarant’anni segue la vicenda israelo-palestinese: “
Non c’è un sionismo buono e uno cattivo. C’è un sionismo che ha stabilito lo Stato ebraico, espellendo con la forza i palestinesi. Lo ha fatto nel 1947, nel 1967 e lo sta facendo fino a questi giorni”.
"
Sono due antisemiti anche questi?", ha detto provocatoriamente
Moni Ovadia. "
Sono due persone oneste, che dicono quello che vedono e non guardano a nessuna convenienza. Perché dire queste cose in Israele significa sottoporsi ad essere dei possibili bersagli per qualche fanatico. Sono due uomini coraggiosi e di questo abbiamo bisogno perché abbia fine una delle più grandi vergogne, uno dei più grandi crimini che abbia visto la storia contemporanea. Noi, in questo momento, stiamo assistendo alla rinascita del nazismo e ad una pratica nazista con la complicità dell’intero Occidente, inteso come governi e istituzioni".
Lo scrittore ebreo non ha risparmiato critiche: "
Tutti i governanti dell’Europa sono complici di questo genocidio. Anche quelli che hanno parlato, l’hanno fatto tardi. Perché questo genocidio è stato preparato a lungo dal sionismo politico, cioè un’ideologia colonialista che ha praticato costantemente il colonialismo di insediamento espellendo una popolazione lì da secoli, i palestinesi, spietatamente con ogni forma di vessazione, violenza, sadismo, cinismo spietato. Creando leggi apposite". Ovadia ha quindi citato un passaggio della Bibbia, nel libro del Deuteronomio: “
La giustizia, la giustizia perseguirai”. Perché giustizia, ripetuta due volte? Perché la giustizia deve essere giusta. Può essere ingiusta? Come no. Lo abbiamo visto a Berlino quando furono varate leggi di Norimberga, quelle israeliane hanno seguito l’esempio nazista con un reticolo di regole segregazioniste. Il sionismo politico è alla sua origine un’ideologia colonialista, criminale, razzista, ladra che ha depredato un intero popolo".
L’esponente della cultura yiddish si è chiesto: cos’è oggi Israele? "
La sua massima specialità è la guerra, la violenza, la tecnologia di morte" - ha risposto - "
Mi auguro con tutto il cuore che lo Stato di Israele si dissolva e che nasca un’entità laica, democratica con gli stessi identici diritti per tutta la gente che abita in quella terra». Ci sono stati decenni per dare vita a una soluzione, ha incalzato, «ma non si è fatto nulla. Ora bisogna immediatamente fermare le armi, servono sanzioni e boicottaggio economico". E ancora: "
Criticare la politica genocidaria dello Stato di Israele e del suo esercito non solo è un diritto ma è un dovere di qualsiasi persona per bene, di qualsiasi fede. Non combattiamo solo perché il massacro del popolo palestinese cessi immediatamente, ma combattiamo per la salvezza dell’umanità. Se questa vergogna passa, abbiamo contestualmente assistito alla fine dell’umanità che si è data dei principi e torniamo alla legge della barbarie". Oggi c’è una speranza, ha concluso l’intellettuale: "
La Sumud Freedom Flotilla: centinaia, migliaia di navi che stanno partendo alla volta di Gaza per portare aiuti e non sarà facile per gli israeliani fermare un tale numero di imbarcazioni. Diamo a questa missione tutto il sostegno possibile".
28/08/2025, 12:43