Note di regia di "Elvira Notari, Oltre il Silenzio"
Ho incontrato la storia di Elvira Notari qualche anno fa a New York, mentre completavo un documentario su un impresario italiano emigrato negli Stati Uniti e sul pubblico di connazionali che affollava le sale cinematografiche americane di inizio Novecento. Tra le pellicole più richieste dalla comunità italoamericana spiccavano le produzioni del cinema muto napoletano, in particolare quelle della Dora Film, una piccola società a gestione familiare diretta proprio da Elvira Notari. I suoi film-sceneggiata, con il loro linguaggio diretto e radicato nella cultura popolare, tenevano testa ai kolossal delle grandi case di produzione torinesi e romane.
Affascinato da questa figura, ho iniziato a scavare più a fondo. E più mi addentravo, più forte diventava il suo richiamo, paradossalmente alimentato dalla sua elusività: della prima regista italiana restavano solo una fotografia, tre film sopravvissuti e poche testimonianze dirette. Mi colpì come fosse stata relegata ai margini, prima dal regime fascista che ne censurò i film, poi dalla storiografia ufficiale che ne ignorò il contributo, fino a quando, a partire dagli anni '70, studiosi come Giuliana Bruno, Vittorio Martinelli e Mario Franco ne hanno riportato alla luce l'importanza.
Le mie ricerche mi hanno condotto a Napoli dove, nel 2023, è avvenuto l'incontro decisivo con la produttrice Antonella Di Nocera, che da tempo desiderava realizzare un film su Elvira per restituirle il giusto valore. Da quel momento, il progetto ha preso forma lungo l'asse Napoli-New York, coinvolgendo le principali cineteche italiane e statunitensi alla ricerca dei frammenti mancanti della vita e dell'opera della regista.
Durante le riprese, abbiamo compreso che il nostro interesse per Elvira faceva parte di un fenomeno più ampio: numerose artiste stavano riscoprendo la sua eredità attraverso molteplici forme espressive, dal romanzo storico alla fotografia, dalla musica ai laboratori di arte e di ricamo collettivo. A poco a poco, il progetto si è trasformato, includendo queste voci contemporanee che vedono in Elvira una figura capace di stimolare nuove narrazioni. Le lacune della sua biografia, anziché un limite, sono diventate possibilità creative, occasioni per esplorare ciò che resta fuori dai documenti e dalle cronache ufficiali.
Attorno alla figura della regista si è formata una vera comunità, unita dalla passione per il suo lavoro e dalla sua riscoperta collettiva. Da fantasma ai margini della storia del cinema, Elvira è riemersa come una presenza viva che trascende i confini del cinema muto. Il nostro film vuole essere un catalizzatore di queste energie: un invito a riscoprire Elvira e a esplorare come la forza di una memoria condivisa possa non solo trasformare la percezione del passato, ma anche generare nuove possibilità espressive.
Valerio Ciriaci23/08/2025, 15:34