Note di regia di "A Taste of Utopia - Meditazione,
Scienza e Coscienza Collettiva"
Questo documentario offre un'indagine alternativa sulla pace, analizzandola da una prospettiva insolita, a metà strada tra scienza e spiritualità. Un'angolazione insolita ma condivisa a livello globale da una vasta comunità di persone con progetti concreti per plasmare il futuro. Anche solo per questo motivo, meritavano tutta la mia attenzione come documentarista.
A prima vista, l'idea di accrescere la coscienza collettiva attraverso tecniche di meditazione di gruppo può sembrare assurda, suscitando scetticismo in qualsiasi spettatore non informato. Tuttavia, proprio come la meditazione stessa, la storia si approfondisce gradualmente, guidando il pubblico attraverso esperienze di vita reale e ispirando personaggi che offrono una chiara comprensione di questo fenomeno.
L'idea di un film su questi argomenti è nata qualche anno fa, quando ho iniziato a praticare la Meditazione Trascendentale per cercare di ridurre l'ansia, lo stress e la rabbia che avevano raggiunto livelli senza precedenti durante la pandemia. I benefici sono stati immediati e ho iniziato ad approfondire, studiando sui libri la natura di questa semplice tecnica che stava avendo un impatto così profondo su di me. Mentre leggevo, mi si è aperto un mondo completamente sconosciuto, che non riguardava più solo il mio benessere personale, ma anche il benessere collettivo su scala globale.
L'effetto Maharishi, ovvero la possibilità di agire dal campo della coscienza per ripristinare la coerenza in "superficie", è stata un'epifania, soprattutto perché l'ho scoperto durante uno dei periodi più incoerenti e stressanti per l'umanità degli ultimi decenni.
Ben presto, leggere non mi bastò più e iniziai a cercare qualcuno che avesse vissuto personalmente quegli eventi ed esperimenti, in particolare qualcuno che avesse partecipato a "A Taste of Utopia", la prima grande assemblea di 7.500 Sidha negli anni '80, che dimostrò l'"effetto campo della consapevolezza" su scala globale. Fu allora che iniziai a parlare con Roberto Baitelli, una fonte inesauribile di conoscenza e generosità, e le cose divennero ancora più affascinanti.
Quando ho sentito che in India si stava organizzando una nuova grande assemblea per la pace, esattamente 40 anni dopo la prima, ho deciso di oltrepassare il "punto di non ritorno", autofinanziare il progetto, fare le valigie e partire con Roberto.
Considero questo documentario uno strumento di dialogo, un'iniziativa culturale per condividere una conoscenza che ha il potenziale di trasformare la qualità della vita sulla Terra. È un'iniziativa particolarmente tempestiva, poiché l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha recentemente designato il 21 dicembre 2024 come prima Giornata Mondiale della Meditazione, riconoscendo la crescente importanza globale di questa pratica non solo per i singoli individui, ma anche per la pace globale. Secondo le stime delle Nazioni Unite, attualmente ci sono tra i 200 e i 500 milioni di meditatori in tutto il mondo: un collettivo potente e in crescita che rappresenta un pubblico potenziale significativo per questo film.
Renato Lisanti