LOCARNO 78 - GIOIA MIA di Margherita Spampinato
Nico è costretto dall'assenza per lavoro dei genitori e dalla partenza della sua storica babysitter a passare un'estate in Sicilia, a casa di un'anziana amica di famiglia, molto religiosa e tradizionalista. Il bambino moderno e sempre con il telefono in mano dovrà fare i conti con una signora inflessibile, che tiene all'educazione "vecchia maniera", al rispetto per la casa e ai lavori domestici fondamentali (nel cibo, ma anche nelle faccende quotidiane).
Il loro rapporto si svilupperà lentamente, con i ritmi che fino a qualche decennio fa avevano le vite di ciascuno e che ora a molti sembrano impossibili da sopportare: tempi morti, partite a carte, un po' di riposo nelle ore più calde, (quasi) niente telefono, giochi in cortile con quel che c'è...
La leggerezza dell'estate e rapporti umani più veri con l'anziana donna, che si rivelerà meno lontana ed enigmatica di quanto sembrava, e con la giovane vicina di casa (che dopo i primi scontri farà breccia nel cuore del ragazzino, lo avvicineranno a quel mondo d'altri tempi che gli appare sempre più naturale e gradevole.
Non c'è propriamente nostalgia dei tempi andati, nel film d'esordio della palermitana
Margherita Spampinato, "
Gioia mia", ma certamente c'è la consapevolezza che le nostre vite tecnologiche e veloci non siano sicuramente migliori, che l'essenza della felicità possa essere altrove (almeno in certe fasi dell'esistenza).
Aurora Quattrocchi è al solito espressiva e coinvolgente, ma le sorprese sono i giovani Marco FIore (già in "Ho visto un re") e Martina Ziami (già in "Paradiso in vendita"), coppia giovanissima ma capace di rendere credibili ed emozionanti i vari passaggi del racconto.
Un piccolo film, una storia semplice, un lavoro che trova nella "normalità" il suo senso di esistere.
11/08/2025, 11:00
Carlo Griseri