LIBRO DELLE OMBRE - Dove il silenzio parla: il
viaggio di Giuseppe Carrieri a Hiroshima
A Hiroshima, ottant’anni dopo, è ancora tempo di ombre.
Giuseppe Carrieri, già autore di docufilm pluripremiati come "
In Utero Srebrenica" e "
Hanaa", torna ad affrontare i temi della memoria e dell’orrore, ripercorrendo i luoghi in cui, il 6 agosto 1945, l’essenza stessa del mondo ha conosciuto per la prima volta l’esperienza dell’annientamento.
Nasce così "
Libro delle ombre – Hiroshima, 80 anni dopo", ispirato alla sagoma anonima rimasta impressa sulle gradinate della Sumitomo Bank pochi istanti dopo la deflagrazione. Carrieri riflette sulla persistenza delle minacce, inseguendone i segni nella vita di oggi e nel rischio, mai del tutto dissolto, che si riaffaccia nei linguaggi e nelle decisioni dei grandi leader globali.
Attraverso uno sguardo intimo sulla città contemporanea e le testimonianze dei pochi superstiti ancora in vita - gli hibakusha - il film, arricchito dalla fotografia essenziale di Emanuele Stalla, dal montaggio evocativo di Elisa Chiari e dalle animazioni originali di Maria Matilde Fondi, si configura come un cammino che va oltre l’indagine storica. È una meditazione visiva che si fa voce di un enigma: quello di ciò che, pur fragile, resta. Più a lungo delle persone.
In Giappone esiste una spiritualità dell’effimero. Carrieri ne raccoglie il senso profondo, scegliendo di raccontare non tanto l’evento o le sue conseguenze, quanto il sentimento di perdita — e la possibilità di salvarsi attraverso la condivisione del ricordo e la costruzione di una cultura di pace.
"
Libro delle ombre – Hiroshima, 80 anni dopo" è, soprattutto, un’opera di immagini silenziose che osservano la pace nella sua vulnerabilità, nella sua natura instabile e intermittente. Si apre con un paesaggio onirico, dove i fuochi d’artificio sembrano evocare, senza nominarla, l’eco di una deflagrazione; e si chiude con uno sguardo rivolto all’universo. Un legame simbolico, suggerisce il regista, che ci invita a sollevare gli occhi, nella speranza che certi cieli - come si sente nel film - non tornino mai.
Il progetto è una produzione Natia Docufilm (la casa fondata da Carrieri nel 2015), in collaborazione con Tv2000, sostenuta con i fondi Otto per Mille dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai. Un lavoro che, in un tempo segnato da fratture e conflitti, si offre invece come gesto di armonia e riconciliazione.
Il docufilm andrà in onda in anteprima mondiale il 6 agosto 2025, in seconda serata su Tv2000, in attesa del suo percorso nei festival e, soprattutto, della diffusione in ambito educativo: un orizzonte a cui il regista - ci confida - tiene in modo particolare.
A rendere ancora più significativa questa esperienza è stata la partecipazione attiva di alcuni studenti del corso di Laurea Magistrale in Televisione, Cinema e New Media dell’Università IULM, che hanno contribuito al progetto sia sul piano cinematografico che umano, vivendo un’occasione formativa rara, intensa e profondamente significativa.
30/07/2025, 17:11