POVERI NOI - Storia di amicizia e gelosia
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Poveri Noi" vede il regista Fabrizio Maria Cortese alle prese con una sceneggiatura scritta a quattro mani con Federico Moccia (segnato nei titoli come unico soggettista), storia di amicizia e gelosia con Paolo Ruffini e Ricky Memphis a incarnare stereotipi sociali e caratteriali.
Al liceo, due migliori amici, uno toscano e uno romano, hanno lo screzio che li separa definitivamente: il toscano ha una cotta per una ragazza e chiede al romano di aiutarlo a provarci con lei, ma è quest'ultimo a baciarla e a mettersi con lei. Trent'anni dopo, i due non si vedono da allora e non hanno mai risolto l'alterco. Il romano (Memphis) si è sposato col suo amore del liceo ed è rimasto a fare una vita umile e discreta, povera, lontana dai riflettori e vicina a una modesta felicità. Il toscano (Ruffini) è diventato un dirigente d'azienda con liquidità fluviali, patriarca di una famigliola fredda, capitalista, destrorsa, classista, arrogante, eccetera. Il primo vive per vivere, e il secondo ha educato moglie e figli a una esplicita e disarmante dedizione al dio denaro. Si ri-incontrano fortuitamente, litigano di nuovo, e il giorno stesso la famiglia del toscano finisce sul lastrico per una scommessa di business malriposta. Le conseguenze della bancarotta li porteranno a tornare amici.
Quarto lungometraggio di Cortese, che padroneggia una regia di stampo televisivo, e prima collaborazione dello stesso con Federico Moccia, "
Poveri Noi" è una commedia prevedibile che tenta la critica sociale sfociando in ogni dialogo nel didascalismo. La famiglia di Ruffini, abituata al lusso fino all'idiozia e alla stronzaggine, rispecchia dinamiche satiriche con una cattiveria moralista che sembra quasi più della scrittura (più stereotipata che archetipica; i temi sono già stati esplorati mille volte dalla commedia nostrana, da Lina Wertmüller ad Aldo Giovanni e Giacomo) che dell'oggetto delle critiche dell'opera, ovvero l'ereditarietà del materialismo (tramite il confronto con lo stile di vita remissivo e antimaterialista dall'altra parte). La famiglia di Memphis è inesistente, sono impeccabili e allegorici, ancor più privi di carattere.
Ambientato chissà perché in una Basilicata in cui quasi tutti hanno accenti del Nord Italia, tuttavia Poveri noi come commedia è un orologio rotto nel senso proverbiale del termine: due volte ogni dieci minuti, quasi per sbaglio, fa ridere, e anche il finale riesce nel suo scopo e commuove.
28/06/2025, 17:50
Nicola Settis