LE MACABRE - Busso: "Una storia di famiglia e di musica"
Anteprima assoluta domenica 8 giugno a Bologna nell'ambito del festival Biografilm per il documentario di Luca Busso "
Le Macabre – La famiglia del rock italiano", dedicato allo storico locale di Bra, nella provincia piemontese, che per decenni è stato la culla della migliore musica indipendente italiana, ideato e gestito dalla famiglia Busso fin dall'inizio. Il documentario è prodotto da Ines Vasiljevic, Stefano Sardo e Luca Busso.
Hai registrato materiale e intereviste per una decina d'anni, perché ora hai deciso di concluderlo?
Merito di Stefano Sardo, che ne è il produttore ma con i suoi Mambassa ne è anche uno dei protagonisti. Un giorno mi ha detto, in modo diretto: dai, finiamolo. In quel momento si era sedimentata un po' la cosa per me, alcuni amici che non c'erano più, sono quindi riuscito a storicizzare tutto, a guardare certe immagini in modo sereno e divertito, come se si trattasse di una mia vita precedente.
Il documentario è impostato in prima persona.
Ho deciso di raccontarlo in prima persona, non trovavo un'altra chiave che mi convincesse altrettanto, del resto è anche la mia storia. Una storia, lo ammetto, che sembra talmente fuori dal mondo oggi che penso sia importante raccontarla, c'era un vero circuito di luoghi (e anche una generazione di persone collegate) che non c'è più ora, non era solo Le Macabre ma potevi andare ovunque nel mondo e sapevi che avresti trovato un locale simile, con gente simile a te.
Come dice Manuel Agnelli nel film, c'era un momento in cui quella era una scena autosufficiente, fatta da pubblico, musicisti e locali: non c'era bisogno di altro. Il locale poi era in centro città, si veniva a piedi: non era facile neanche allora, organizzare concerti spesso era un bagno di sangue economico ma ci piaceva, e poi davi identità al luogo, era una lotta continua che vivevamo con piacere.
Quanto materiale avevi a disposizione?
Le riprese dentro il locale, fatte negli anni in cui era aperto, sono poche altre rispetto a ciò che si vede, si ballava dentro non perdevamo tempo a riprenderci.
Diverso il discorso per gli interventi, potevo intervistare altre 30-40-100 persone, ma per motivi diversi non lo abbiamo fatto: mi scuso con tutti loro, c'è passata tanta gente al locale, era impossibile sentire tutti.
Di quella scena, di quei locali non resta più nulla?
La musica è diventata un'altra cosa, non sono così addentro ora al sistema musicale indipendente di oggi per rispondere bene alla domanda. Di certo negli anni '90 la scena indipendente italiana è diventata grande, ma è durato poco quel momento, con internet la musica si è persa in mille rivoli, ha perso identità.
Ora al posto de Le Macabre c'è una banca, ma ci sono cimeli della grotta nelle case di tantissime persone che lo hanno vissuto, soprattutto a casa mia ovviamente.
07/06/2025, 12:41
Carlo Griseri