CINEMAMBIENTE 28 - Il programma di sabato 7 giugno
Le proiezioni si aprono al
Festival Cinemambiente nel pomeriggio con il secondo programma di cortometraggi in concorso (ore 16.00, Cinema Massimo – Sala 1), che comprende 5 titoli. In
Elysian Fields, della regista greco-svizzera Anna-Maria Dutoit, il riarso uliveto di Delfi, dove il vento soffia attraverso le foglie secche, ci ricorda gli incendi che ogni estate devastano la Grecia, mentre, tra gli alberi, una famiglia di agricoltori resiste con tenacia, cercando di riprendersi dall’ultimo attacco delle fiamme e di far fronte alla siccità.
Riflessione sulle crisi umanitarie della nostra epoca e sulle loro conseguenze (anche sugli habitat degli altri esseri viventi),
Bloodline, del polacco Wojciech Węglarz, vede le politiche di respingimento e il dramma dei rifugiati in un’inedita prospettiva: quella di un bisonte che s’imbatte nella recinzione anti-migranti del confine tra Polonia e Bielorussia e non riesce a ricongiungersi alla sua mandria dall’altra parte della barriera, diventando testimone di tragici eventi. How to Dive with Dolphins, del sud-coreano Seo Yun-su, è un cortometraggio di docufiction in cui il protagonista, Youngnam, dopo essersi trasferito a Seul, ritorna nella sua isola natale di Jeju, nel frattempo interessata dallo sversamento nel Pacifico delle acque di raffreddamento della centrale di Fukushima. Qui ritrova i suoi vecchi amici, tra cui Yurim, che come volontaria ripulisce le spiagge dai rifiuti e che gli fa riscoprire la bellezza resiliente dell’Oceano e della natura, in grado di resistere all’azione distruttrice dell’uomo.
Con
Qotzuñi: People of the Lake, realizzato dal produttore newyorchese Michael Salama e dal fotografo argentino Gastón Zilberman, ci si sposta in Bolivia, su quello che una volta era il secondo lago più grande del Paese, il Poopó, ora diventato una distesa di sabbia a causa della deviazione delle sue sorgenti e della siccità legata al cambiamento climatico. Qui la comunità indigena degli Urus fa i conti con le conseguenze economiche e culturali di ciò che significa essere Qotzuñis, il “popolo del lago”, quando il lago non esiste più. Nel surreale Old World, infine, diretto dal filippino Roland Cartagena, un solitario bracconiere a caccia di piante carnivore nel folto della foresta si imbatte in modo imprevedibile in una voce addolorata che racconta che cosa è successo alla sua chioma.
Nel pomeriggio riprendono anche le proiezioni della sezione Made in Italy. In
Vivi (ore 16.00, Cinema Massimo – Sala 3), di Jacopo Marzi, il protagonista è lo storione del Po – creatura antica e resiliente – oggi allevato in vasche artificiali in attesa di essere reintrodotto in un fiume spezzato in due da una grande centrale idroelettrica, che impedisce ai pesci anadromi la migrazione necessaria per la riproduzione. La proiezione sarà seguita da un incontro con il regista. La sezione italiana prosegue in prima serata con
La montagna magica (ore 19.30, Cinema Massimo – Sala 3), di Micol Roubini, che ci porta tra le rovine dell’ex miniera d’amianto di Balangero, nei pressi di Torino, tra il 1918 e il 1990 la più grande cava a cielo aperto d’Europa: tra i resti tossici di un passato mai sanato, realtà e allucinazione si confondono e le polveri si mescolano ai sogni per capire quanto in profondità sono sepolti i traumi delle comunità della valle e quale eredità per il futuro ci lascia questa montagna sventrata. La proiezione sarà seguita da un incontro con la regista.
Ancora nel pomeriggio, la sezione Panorama presenta
Lupi nostri. In un paesaggio di paura e amore (ore 17.30, Cinema Massimo - Sala 1), opera prima di uno scienziato diventato regista e film collegato al precedente panel dedicato al tema della reintroduzione e del ritorno della fauna selvatica. Nel documentario, presentato in anteprima italiana, Samer Angelone segue gli ultimi due anni di attività del suo supervisore di dottorato, Luca Rossi, docente di Scienze veterinarie all’Università di Torino.
Dedicata allo studio dei lupi sul territorio italiano, in particolare in Val di Susa, la ricerca di Luca Rossi porta il regista a dare voce a quanti, con ruoli diversi, hanno a che fare con questi predatori. Le testimonianze di chi li ama e di chi li teme – dal pastore che li combatte per difendere il gregge, allo zoologo che li studia, ai ranger che indagano sulle loro uccisioni – si intersecano in un film che lascia spazio a una storia di realtà e sentimenti contrastanti, senza schierarsi nel dibattito tanto spesso divampato in Italia tra sostenitori e oppositori della presenza dei lupi sulle nostre montagne. La proiezione sarà seguita da un incontro con il regista e i protagonisti.
In serata, vengono presentati due film in gara nel Concorso documentari. Seconda opera a quattro mani delle due documentariste Isabelle Ingold e Vivianne Perelmuter, il road movie franco-belga
Les Recommencements (ore 19.30, Cinema Massimo - Sala 1) vede protagonista il solitario Al Moon, nativo americano della tribù degli Yurok, stanziata in una riserva della California settentrionale. Veterano del Vietnam, circondato dalla violenza quotidiana e dalle nuove minacce ambientali che incombono sulla sua gente, Al sente riaffiorare lo stress e l’ansia della guerra. Decide quindi di confrontarsi con il suo passato e con i suoi vecchi commilitoni, intraprendendo un viaggio verso Kansas City che lo porterà a incontrare un Paese altrettanto oppresso dalle proprie ferite e dai propri demoni, anch’esso alla ricerca di un’identità e di una pacificazione difficili da trovare. La proiezione sarà seguita da un incontro con le registe Isabelle Ingold e Vivianne Perelmuter. È un film a quattro mani anche
Middletown (ore 21.30, Cinema Massimo - Sala 1, e in replica domenica 8 giugno, ore 21.00, Cinema Elios, Carmagnola), coming-of-age ambientalista diretto da Amanda McBaine e Jesse Moss, registi statunitensi da sempre attenti al mondo adolescenziale, vincitori di due Emmy Award con i film Boys State e Girls State. Il loro nuovo lavoro è la rivisitazione, a più di trent’anni di distanza, di un documentario realizzato da un gruppo di studenti di Middletown, nell’Upstate New York, nel 1991.
Coinvolti in un progetto didattico sull’uso degli audiovisivi, guidati da un insegnante giovane e anticonformista, Fred Isseks, i ragazzi si imbattono in una storia locale destinata a fare scalpore, scoprendo che la discarica comunale viene utilizzata per lo smaltimento illegale di rifiuti altamente tossici e inquinanti, pericolosi per la salute dei loro concittadini. Armati di videocamera, i registi in erba decidono di andare ad ogni costo a fondo della loro inchiesta, sfidando l’indifferenza degli adulti, la corruzione politica e la violenza di organizzazioni criminali e realizzando un docuthriller in cui un’esperienza giovanile e un racconto di formazione si trasformano in un inaspettato ed efficace esempio di giornalismo investigativo e di coraggio civico. La proiezione sarà seguita da un incontro online con i registi Amanda McBaine e Jesse Moss.
Sempre in serata, viene presentato un titolo collegato al precedente panel dedicato, all’interno della sezione Panorama, al cinema eco-distopico. Fanta-docufiction ambientata nel 2054,
Everything Will Change (ore 21.30, Cinema Massimo - Sala 3), del tedesco Marten Persiel, segue tre giovani anticonformisti che si interrogano – e interrogano poeti e scienziati – su quanto successo alla Terra, ridotta a una landa cementificata e desertificata, scoprendo immagini rivelatrici di come era prima del disastro e individuando un periodo decisivo: il decennio del 2020, durante il quale il Pianeta poteva ancora salvare la bellezza della natura, la sua meravigliosa varietà di forme e colori, prima di cominciare a perdere più di 200 specie animali al giorno e di svuotarsi con la sesta estinzione di massa.
GLI ECOEVENTI. Gli eventi collaterali della giornata iniziano in mattinata con un appuntamento frutto della collaborazione tra il Festival e Casacomune che si rinnova ormai da quattro anni e che per l’edizione 2025 si concretizza nell’organizzazione di un panel su un tema di particolare attualità. “Il futuro dei green job, i green job del futuro” (ore 10.00, Fabbrica delle “E”) mette al centro l'attenzione, in crescita esponenziale negli ultimi anni, verso quelle professioni “verdi” che contribuiscono a ridurre l'impronta ecologica delle attività umane, a salvaguardare e ripristinare gli ecosistemi e la biodiversità, promuovendo l'adattamento antropico ai cambiamenti ambientali. A partire dall’aumento della richiesta di green workers, l’incontro si concentrerà sulle ulteriori potenzialità del mercato, sui settori lavorativi maggiormente sensibili alla conversione ecologica, sui nuovi scenari sociali ed economici dei servizi ecosistemici. Al panel, coordinato da Mirta Da Pra, interverranno il giornalista ed esperto di green economy Marco Gisotti, Davide Porporato, docente di Etnologia all'Università degli Studi del Piemonte Orientale, Roberta Lombardi, giurista, direttrice del Dipartimento per lo Sviluppo Sostenibile e la Transizione Ecologica dell’Università del Piemonte Orientale e Davide Pettenella (online), docente dell’Università di Padova e manager di Etifor.
Al termine del dibattito, verrà proiettato il documentario, prodotto dal Dipartimento per lo Sviluppo Sostenibile e la Transizione Ecologica dell’Università del Piemonte Orientale, Portare a spasso l’acqua, di Roberta Lombardi e Davide Porporato con la regia di Luca Ghiardo. Girato nel cuore del Piemonte orientale, dove si estende il più vasto comprensorio risicolo d’Italia, alimentato da una complessa rete irrigua costruita nel corso dei secoli, il cortometraggio dà spazio alle storie di vita di acquaioli e navilanti, coloro che “portano a spasso l’acqua” e che ogni giorno garantiscono il funzionamento e la cura di questa preziosa infrastruttura.
Nel pomeriggio, ai più piccoli è dedicato un laboratorio all’aperto di riciclo creativo (ore 15.00 – 19.00, area pedonale davanti al Cinema Massimo), organizzato dal Festival in collaborazione con il MNMUR. Obiettivo dell’iniziativa è insegnare anche ai bambini l'importanza del riutilizzo di oggetti e materiali di uso quotidiano, sensibilizzandoli sul tema dello spreco e del rispetto per l’ambiente. Durante l'attività, i bambini realizzeranno un portachiavi a partire da una vecchia camera d’aria, impiegando materiali e tecniche semplici e artigianali.
Sempre nel pomeriggio, Tiziano Fratus sarà ospite al Festival per arricchire di nuove testimonianze il suo progetto dell’Arboteca italiana, dedicato alle storie di uomini e alberi. Lo scrittore poeta e dendrosofo stazionerà (dalle ore 16:00 alle 20:00) nello spazio interviste al Cinema Massimo per raccogliere le voci degli artisti ospiti al Festival e di tutti coloro – cittadini, liberi pensatori, cercatori e abbraccianti di alberi, camminatori, naturisti e quant’altro – che vorranno raccontare il proprio speciale rapporto con uno o più alberi. La raccolta di interviste proseguirà anche nella giornata di domenica (sempre dalle ore 16.00 alle 20.00).
Ancora nel pomeriggio il Festival ospita, in uno specifico ecotalk, l’appuntamento finale del progetto “Ecomusei Palcoscenico Naturale”, promosso da Piemonte dal Vivo con Regione Piemonte, Abbonamento Musei e la Rete Ecomusei, che trasforma i luoghi della cultura diffusa in spazi di narrazione collettiva e consapevolezza ambientale, attraverso lo spettacolo dal vivo. L’appuntamento, Ecomusei in scena: storie di acque, montagne e comunità (ore 17.30, Cinema Massimo – Sala 3), sarà occasione per presentare il racconto conclusivo del progetto e per proporre due mini-documentari, realizzati da Simone Rosset, dedicati all’Ecomuseo del Lago d’Orta e Mottarone (NO) e all’Ecomuseo Terra del Castelmagno (CN), che offrono lo spunto per affrontare due questioni ambientali e sociali cruciali: l’inquinamento delle acque interne e lo spopolamento delle aree montane. L’ecotalk, articolato in un confronto aperto con referenti dei territori ed esponenti del mondo della ricerca e della cultura ambientale, sarà moderato da Giorgia Bollati, giornalista del “Corriere della Sera”. In concomitanza, verrà allestito nell’area pedonale davanti al Cinema Massimo la dimostrazione all’aperto L'arte del feltro (alle ore 16.30). Condotta dall'artista feltraia Romina Dogliani “Dorò”, la presentazione consentirà al pubblico di scoprire l’antica tecnica millenaria con cui, con il solo utilizzo di acqua calda e sapone di Marsiglia, le fibre di lana – di pecora sambucana, proveniente dagli allevamenti della Valle Stura – si intrecciano e si compattano, dando vita a un materiale resistente, caldo, incredibilmente versatile.
06/06/2025, 15:49