Note di regia di "Abele"
L’idea di un film corale che offra una visione contemporanea sul pastoralismo nasce nell’isola della Sardegna, in una società fortemente radicata culturalmente ed economicamente nel mondo agro- pastorale, che in questi ultimi decenni ha subito profonde trasformazioni. Volevamo incontrare quei pastori che ancora seguivano i cicli degli astri, che vivevano nell’ovile vicino al proprio gregge, per capire profondamente i segreti di un’esistenza e del loro ruolo nelle comunità, le loro relazioni con il presente. Abbiamo cercato l’Abele immaginario fino alla biblica Palestina. Abele è forse questa immagine latente, eterna, di una vita all’origine, prima dello scoppio di un conflitto? Un mondo ai margini del mondo, che permane nelle storie di uomini, capaci di incarnare frammenti del presente transitorio, disorientante e travolto dalle contraddizioni dei tempi. Il pastore che osserviamo e ascoltiamo evoca l’idea che questo film contenga in una sottotraccia l’archetipo del conflitto.
Fabian Volti