I AM ANTI-VIOLENCE - A Ponticelli la proiezione di "Social Slap"
Si chiude al Cinema Pierrot di Ponticelli mercoledì 28 maggio alle ore 17.00 il progetto “
I Am Anti-Violence” realizzato dalle scuole I.C. Sauro Errico Pascoli di Secondigliano, in qualità di capofila, e I.C. Porchiano Bordiga di Ponticelli, insieme ad Arci Movie, a Le Kassandre, alla società di produzione Colibrì Film, e alla Mediateca “Il Monello” nell’ambito di del Piano nazionale CIPS “Cinema e immagini per la scuola”, promosso dal Ministero della Cultura e dal Ministero dell’Istruzione e del Merito.
Dopo un lungo percorso, che ha visto studenti e studentesse delle scuole partecipare prima ad un laboratorio di alfabetizzazione al Cinema e poi essere protagonisti di un vero set cinematografico, con riprese durate quasi un mese, sarà finalmente presentato il film “
Social Slap” di Claudio D’Avascio, che nasce da un lavoro tematico portato avanti quest’anno sulla sensibilizzazione rispetto ai fenomeni di violenza nel mondo giovanile partendo da quelle fisiche fino a quelle digitali della cyberviolenza, dalla violenza di genere fino al bullismo.
Il film, in quattro episodi, racconta le vicende di un gruppo di ragazzi, studenti di scuola secondaria in un grande istituto. Le dinamiche adolescenziali in cui sono immersi i protagonisti, gravitano intorno ad un fantomatico social, “Graminsta”, un mondo parallelo in cui emergono con maggiore chiarezza i loro desideri e sogni, ma anche le fragilità che si mischiano col tentativo di prevaricare. Gli episodi sono venati di una certa ironia e da un pizzico di surrealismo, supportato da tecniche multimediali e dall'uso dell'intelligenza artificiale, che fanno da lente sul mondo dei giovanissimi e sul ruolo dei social nelle complicate vicende della crescita.
Per l’occasione interverranno i dirigenti scolastici Piero De Luca (I.C. Sauro Errico Pascoli) e Colomba Punzo (I.C. Porchiano Bordiga), studenti, studentesse e docenti coinvolti nella realizzazione del film insieme alla troupe del film composta dal regista Claudio D’Avascio, dallo sceneggiatore Giovanni Conforti, dal direttore della fotografia Luca Lanzano e dal fonico Filippo Maria Puglia. Introdurrà la proiezione il responsabile scientifico del progetto Antonio Borrelli.
Le attività di “I Am Anti-Violence” hanno interessato oltre 200 studenti e 20 docenti, oltre al laboratorio sono poi state realizzate due proiezioni al Pierrot, “Familia” di Francesco Costabile, con la partecipazione dell’attore Francesco Di Leva, e “Il ragazzo dai pantaloni rosa” di Margherita Ferri, e percorsi formativi tenuti da esperti del cinema.
"Coniugare educazione e formazione al cinema con la produzione di un vero e proprio film – affermano Antonio Borrelli, responsabile scientifico del progetto, e Maria Teresa Panariello, coordinatrice delle attività – ha permesso sia di avvicinare i giovani studenti ad un linguaggio per loro imprescindibile, come quello audiovisivo, sia di farli lavorare in team per realizzare un prodotto frutto dell’impegno collettivo. Come già avvenuto in passato, l’incontro tra ragazzi e ragazze di Ponticelli e Secondigliano ha rappresentato un valore aggiunto nell’ideazione di un’opera che vuole aiutarli a riflettere sul loro stato adolescenziale e su quanto oggi la violenza caratterizzi la società in cui vivono con conseguenze a volte tragiche. Tutto questo insieme di spunti, affrontati con lo strumento Cinema, denota l’importanza del programma CIPS, grazie al quale il mondo scolastico sta finalmente scoprendo quante potenzialità offre la media education. L’auspicio è che si possa dare continuità a questo percorso per intervenire con stabilità e sempre più in profondità.”
“Fare cinema a scuola – sottolinea Piero De Luca, dirigente scolastico dell’I.C. Sauro Errico Pascoli - è una chiave fondamentale per educare le giovani generazioni a comprendere e decodificare la realtà del loro presente. L’educazione all’immagine rappresenta una pratica e una riflessione sul mondo contemporaneo che, lungi dal ridurre il cinema a veicolo di mero contenuto, favorisce al contrario uno sguardo complesso su quello che è un linguaggio specifico e un’arte da decodificare e comprendere anche dal punto di vista estetico e formale, ed in grado di restituire la capacità di sviluppare nuove narrazioni per la trasformazione della società. La didattica non si interroga probabilmente a sufficienza su cosa sia il ‘pensiero visuale’, il processo che mette in atto o fa dell’immagine il centro della propria azione e non solo l’ancella di contenuti verbali. Scardinare a poco a poco la programmazione tradizionale, il linguaggio della metodologia adottata, le lezioni in aula, favorendo trasversalità e pensiero critico, diviene però quanto mai cruciale.”.
“Abbiamo deciso di affrontare questo tema – aggiunge Colomba Punzo, dirigente scolastica dell’I.C. Porchiano Bordiga - perché siamo immersi in un mondo di immagini, parole e gesti violenti. Ragazzi sempre più giovani sono protagonisti di azioni violente quasi come anestetizzati rispetto al dolore ed alla sofferenza altrui in un'indifferenza che lascia stupefatti. Consapevoli del ruolo che ha la scuola nell'educazione emotiva dei ragazzi, abbiamo utilizzato lo strumento del cinema, sia come scrittura sia come recitazione per proporre un percorso di riflessione e di crescita. I ragazzi hanno rappresentato aspetti di bullismo e violenza verbale/psicologica attraverso il role playing, mostrando consapevolezza del dolore e dell'impatto negativo che queste azioni possono avere sulle vittime. I ragazzi, quando sono messi in condizione di farlo, sanno offrire sempre un punto di vista originale ed inaspettato e questa è stata una di quelle occasioni. A noi adulti adesso il compito di ascoltare e di imparare: la non violenza non è uno slogan e neppure una materia di studio è un modo di essere ed i ragazzi imparano molto osservando come si comportano gli adulti di riferimento.”
28/05/2025, 08:25