L'INFINITO - Contarello: "Costretto a farlo da Paolo Sorrentino"
Umberto Contarello è il regista, sceneggiatore e interprete de “L’infinito“, la sua opera prima in questa veste, dopo aver scritto tante opere tra cui il film premio Oscar di Paolo Sorrentino, “La grande bellezza”.
Interpreta uno sceneggiatore di un certo successo ora però in crisi, che tenta di ritrovare un lavoro sebbene la sua carriera sia in irreversibile declino.
Ha raccontato che la scelta di esordire da regista le è stata quasi imposta da Sorrentino, conferma?
«Confermo! Sono quelle cose molto belle che succedono a volte nella vita: durante una telefonata, un giorno all'improvviso, mi ha chiesto perché non facevo un film mio, stavolta. Gli ho risposto: Volentieri!, e il giorno dopo abbiamo iniziato a scriverlo. Abbiamo una sorta di linguaggio molto familiare, senza il bisogno di troppe parole: era ovvio per entrambi cosa sarebbe stato questo film».
E come è andata? La scelta di esserne anche il protagonista come è venuta?
«È andata benissimo, è stata una danza bella, ingenua e leggera, ricca, svagata, concentrata, come i bei viaggi che si fanno in gioventù. La mia presenza nel film come protagonista è stata del tutto ovvia, sono davvero servite pochissime riflessioni. Tutto era già noto, è stato ineluttabile».
Che effetto le ha fatto dare vita alle proprie parole?
«Devo dire che non cambia niente. Certo, ho vissuto il film in modo più ricco, sono entrato in contatto con più persone nella lavorazione. Cito, per tutti, per la loro grazia, intuizione e sensibilità il pianista Danilo Rea, che ha realizzato le musiche, e ovviamente Daria D'Antonio, la direttrice della fotografia».
A questo proposito, colpisce molto la scelta di girare il film in bianco e nero.
«Daria è riuscita a trovare l'empatia con le parole che avevamo scritto io e Paolo, ha deciso da sola i tanti grigi di cui è composto il film, una scala di grigi affine al grigiore del nostro personaggio. Perché, sia chiaro, “L'infinito” non è in bianco e nero ma in scala di grigi!».
Sarà un unicum nella sua carriera o ci ha preso gusto a fare l'attore e il regista?
«Non si può mai sapere quello che la vita ci riserverà nel futuro. Ma di certo se ne avrò occasione, se ne avrò il tempo, mi piacerebbe moltissimo tornare a fare film anche in queste vesti, l'esperienza devo ammettere che mi è piaciuta».
15/05/2025, 08:17
Carlo Griseri