BOSTIK LA BODEGA DE D10S - Il culto di Maradona
Dopo il secondo scudetto del Napoli nel 1990,
Bostik, capo ultras e fondatore delle “Teste Matte”, uno dei gruppi più eccentrici e attivi degli ultras partenopei, fece dipingere da Mario Filardi un grande murales che raffigura Maradona, proprio sulla facciata di un palazzo ai Quartieri Spagnoli. Quella che era chiamata la piazza della “Sposa”, oggi è stata rinominata Largo Maradona. Ed è proprio qua alla base dell’enorme murales, dedicato al “Dio argentino partenopeo,” che si svolge il documentario di
Mauro Russo Rouge.
Il film è tutto girato a spalla, lo stesso regista è anche operatore alla camera e questo conferisce al montaggio una vitalità ed una freschezza che descrivono bene le strade ed i volti di Napoli. Lo stile di "
Bostik, la Bodega de D10s" si muove tra l’osservazione e la cronaca sportiva, si alternano infatti riprese amatoriali fatte col cellulare a riprese dei nostri giorni. Non ci sono molte parole nel documentario; si segue il protagonista
Antonio “Bostik” Esposito, quasi come in un pedinamento insistente, dentro i vicoli del suo quartiere, durante le tante feste organizzate dai tifosi e dagli amici. Interessante l’uso della musica elettronica a commento delle immagini, che dona al film un ritmo serrato mai noioso.
Bostik è il custode dei cimeli che ogni anno centinaia di migliaia di tifosi portano in quell’angolo di Napoli, che si trasforma in una sorta di santuario del calcio. Sciarpe, magliette firmate, fotografie di parenti defunti, fiori, statuette e tutto ciò che può ricordare Diego Armando. Proprio in Largo Maradona nasce la "
Bodega de D10s", un baretto intorno al quale
Mauro Russo Rouge ,raccoglie le sue immagini più intime e commoventi. Il culto de “
La Mano di Dio” si rafforza e diventa eterno in una città magica e colorata che non finisce mai di stupire.
01/01/2050