NEMOS ANDANDO PER MARE - Un nuovo viaggio di Ulisse
Marco Antonio Pani, rimette in scena nella Sardegna di oggi la narrazione epica del viaggio di Ulisse, tra paesaggi marini, sensualità mediterranea, il tutto in un gioco letterario di rispecchiamenti e citazioni molto suggestive. Durante una gara di improvvisazione poetica tra tenores, in cui il tema verte sulle avventure di Ulisse, un pastore che siede tra il pubblico si assopisce. Nel sogno l’uomo si troverà a vivere le avventure di Odisseo, in un incastro stilistico tra documentario, finzione e ricostruzione poetica del reale. Recitato tutto in sardo, con attori non professionisti,
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Némos Andando per Mare" può essere visto anche come una rilettura della Sardegna, bacino di storie e crocevia ancestrale di popoli, lingue e tradizioni che affondano le radici in tempi remoti. Girato in un perfetto bianco e nero, la fotografia ci ricorda le pellicole degli anni cinquanta, con molta attenzione ai primi piani, ma anche al racconto di una terra e di un mare che diventano un personaggio ulteriore della vicenda. Ulisse si scontra infatti con il mare, con il sole e con le apparizioni quasi mistiche di dei e semidei, rimanendo però sempre una figura legata al suo mondo, alla campagna, alla pastorizia e al ritorno ossessivo al proprio nucleo familiare. Lo spettatore si lascia cullare poi dentro la musicalità di una lingua misteriosa, dolce ed aspra allo stesso tempo. Interessante l’uso che Pani fa del coro greco, rivisitato con i canti dei tenores sardi e l’utilizzo che fa di personaggi presi dalla realtà, per raccontare i vari capitoli del viaggio dell’Eroe Odisseo.
Il film ci consegna poi un Ulisse con dei tratti scanzonati e grotteschi, battute spesso divertenti e accompagnate da una musica blues che danno alla vicenda epica una patina pop che non guasta. Nemos andando per mare nasce da un precedente lavoro di Pani; nel 2005 ad Olmedo, nella Sardegna nord-occidentale, il regista effettua le riprese di "Panas", un cortometraggio basato sull'antica leggenda sarda delle panas, i fantasmi delle donne morte di parto. Durante la realizzazione decide poi di coinvolgere l'intera comunità olmedese che, ormai, di quella leggenda, sembrava aver perso ogni ricordo. La realizzazione del film si trasforma in una vera e propria missione comune di auto-riconoscimento collettivo, in quella storia e nei suoi personaggi. Lo stesso metodo è stato usato per "
Nemos", dove il popolo sardo si auto rappresenta, attraverso l’epica e la poesia universale, dimostrando che i capolavori letterari della tradizione mediterranea, guidano ancora l’immaginazione e la nostra narrazione anche a distanza di secoli.
12/05/2025, 20:23
Duccio Ricciardelli