Semplicemente “
Lucio Fontana”: non serve altro per descrivere l’artista italiano più dirompente del secondo Novecento, raccontato da Neri Marcorè e “Art Night” attraverso lo Speciale prodotto da Rai Cultura e scritto da Valeria Schiavoni con la regia di Barbara Pozzoni, in onda mercoledì 30 ottobre 2024 alle 21.15 su Rai 5.
Un documentario che sintetizza in poco meno di un’ora la ricchezza della ricerca di Fontana e la varietà delle sue sperimentazioni, in un periodo di grande fermento in una città in piena espansione: Milano, dove oggi è ancora possibile vedere le sue opere nel Cimitero Monumentale, in alcune abitazioni private, ma anche nella Chiesa di San Fedele, nel Museo del ‘900, al Museo Diocesano, alle Gallerie d’Italia, e alla Fondazione Prada.
Non ci sono stati materiali che Lucio Fontana non abbia sperimentato nel suo lavoro: la ceramica, il bronzo, il mosaico, vernici diverse e persino la luce. Tutto quello che aveva il sapore di novità attirò la sua attenzione e la sua creatività si sbizzarrì. Nel ’52 fu attratto persino dalle prime sperimentazioni sulla trasmissione televisiva, su cui scrisse un manifesto. E le Teche Rai conservano alcune sue preziose interviste che permettono oggi di vederlo con quel suo sorriso e ascoltare le sue riflessioni sull’arte.
Oggi è noto principalmente per i suoi “Concetti spaziali/Attese” conosciuti da tutti come “Buchi” e gli ancor più famosi “Tagli”, ma quando l’artista li propose i tempi non erano abbastanza maturi e solo pochi fortunati e di mente aperta lo capirono e lo appoggiarono. Oggi quelle opere vengono battute nelle aste di tutto il mondo a cifre da capogiro.
Un racconto originale ed unico, arricchito da numerose interviste: Luca Massimo Barbero, direttore scientifico Fondazione Lucio Fontana; Silvia Ardemagni, presidente Fondazione Lucio Fontana; Maria Villa, vicepresidente Fondazione Lucio Fontana; Francesco Tedeschi, storico dell’arte contemporanea; Fausta Squatriti, artista; Padre Andrea Dall’Asta, direttore Museo San Fedele; Barbara Ferriani, restauratrice; Marina Pugliese, direttrice Mudec, Museo delle culture; Ilaria De Palma Conservatore Responsabile - Unità Case Museo; e Luca Bochicchio, storico dell’arte contemporanea.